Nascono le Zone economiche speciali in Sicilia. Il Ministro per il Sud e la Coesione territoriale, Giuseppe Provenzano, ha firmato ieri il decreto istitutivo delle ZES per la Regione Siciliana. Saranno due, una per la Sicilia Orientale e una per la Sicilia Occidentale. Si tratta del passaggio finale di un percorso iniziato nel marzo 2018 con l’istituzione, da parte del governo Musumeci, della Cabina di regia regionale e terminato nell’agosto 2019, quando è stata completata l’identificazione e la delimitazione della due Zes, con la redazione dei rispettivi Piani strategici. Sono due le Zone economiche speciali individuate dalla Regione e approvate dal ministero per il Sud: quella della Sicilia occidentale che ha avuto assegnato il 35 per cento della superficie Zes e quella della Sicilia orientale a cui è stato assegnato il 65 per cento.
Soddisfazione nel corso della serata di ieri è arrivata dalla giunta Musumeci secondo cui è l’epilogo di un laborioso lavoro. Il prossimo obiettivo è passare alla fase operativa. “Nei prossimi giorni, presenteremo un disegno di legge per concedere il credito d’imposta aggiuntivo a chi verrà a investire nelle nostre due Zes”, ha detto Musumeci. L’approvazione delle ZES, secondo l’assessore alle Attività produttive, Mimmo Turano è un momento di svolta per l’economia e il mondo produttivo siciliano.” Con le Zes abbiamo uno strumento in più per superare l’attuale momento di crisi determinato dalla pandemia da Coronavirus, ma anche i ritardi nello sviluppo che questa terra ha accumulato con anni di approssimazione e assenza di strategie”, ha detto.
Positivo anche il commento delle altre forze politiche in seguito alla notizia. “Vigileremo affinché, a livello pratico, la Regione faccia le cose nel modo migliore e non perda ulteriore tempo prezioso per le aziende siciliane”, hanno detto i deputati siciliani del M5S Roberta Alaimo, Valentina D’Orso e Adriano Varrica. E se per il segretario regionale del Partito Democratico, Anthony Barbagallo, e per il deputato PD Giuseppe Lupo si tratta di “uno strumento fondamentale per aprire una nuova fase di sviluppo economico, imprenditoriale ed occupazionale”, il compagno di partito Antonello Cracolici Adesso auspica che non si perda tempo, “bisogna attivare tutte le risorse e gli strumenti offerti dall’istituzione delle Zone Economiche Speciali per attrarre investimenti, nuove imprese e creare opportunità di lavoro e crescita in Sicilia”, ha detto in una nota.
Esulta anche il sindaco di Catania Pogliese, secondo cui con l’istituzione delle ZES “si potrà finalmente avere una spinta decisiva in termini di semplificazioni burocratiche e consistenti agevolazioni”.
In dettaglio nella Zes della Sicilia occidentale ricadono le zone di: Aragona-Favara, Calatafimi, Caltanissetta, Caltavuturo, Campofelice di Rocella, Carini con l’area Rimed, Cinisi, Custonaci, Gibellina, il porto di Licata, Marsala, l’aeroporto di Birgi, Mazara del Vallo, Misilmeri, il porto e il retroporto di Palermo (a cui si aggiungono le aree di Brancaccio, Partanna-Mondello e dell’Arenella), Palma di Montechiaro, Partinico, Porto Empedocle (con il porto e il retro-porto), Ravanusa, Salemi, Serradifalco, Termini Imerese (con il suo agglomerato industriale e il porto), Trapani (con il porto, il retro-porto, l’agglomerato industriale e l’area logistica).
Per la Zes Sicilia orientale sono state inserite le aree di: Acireale, Augusta, Avola, Belpasso, Caltagirone, Carlentini, Catania (con il porto e il retro-porto), l’aeroporto di Comiso, Enna Dittaino, Floridia, Francofonte, Gela (compresa l’area di riconversione), Melilli, Messina (con il porto cittadino e quello di Larderia), Milazzo (con porto, retroporto e agglomerato industriale), Militello Val di Catania, Mineo, Niscemi, Pachino, Palazzolo Acreide, Paternò, il porto e il retroporto di Pozzallo, Priolo Gargallo, Ragusa, Rosolini, Scordia, Siracusa con la zona industriale, quella di Santa Teresa e della strada statale 124, Solarino, Tremestieri, Troina, Villafranca Tirrena, Vittoria e Vizzini.