«Una situazione economica e finanziaria insostenibile per i comuni siciliani: siamo al collasso e siamo arrivati ad un punto di non ritorno, il Governo Regionale deve intervenire subito. Mi auguro che dall’incontro di mercoledì possano emergere certezze per poter garantire almeno gli stipendi ai municipali». Lo ha dichiarato il sindaco di Pachino, Roberto Bruno, componente dell’ufficio di presidenza di Legautonomie, che ha affidato il proprio mandato a rappresentare il comune direttamente al vicepresidente regionale di Anci, Paolo Amenta.
«Continua con più forza – ha dichiarato il primo cittadino pachinese – la protesta sollevata dai colleghi sindaci di tutti i comuni siciliani che a causa dei mancati trasferimenti non riescono più a garantire l’espletamento dei servizi essenziali e nemmeno a pagare gli stipendi ai lavoratori».
Nel 2015 la Regione avrebbe dovuto trasferire 650 milioni di euro. A oggi ne sono arrivati circa 135. Nello specifico dei 340 milioni di anticipazione della quota corrente sono arrivati solo 55 milioni; non sono stati trasferiti i 115 milioni di quota capitale (spese per investimenti); dei 200 milioni destinati a pagare i precari degli enti locali se ne sono visti solo 80.
«Mi auguro – ha sottolineato il sindaco Bruno – che possa continuare il proficuo confronto già avviato tra l’assessorato regionale e i rappresentanti degli enti locali, poiché i comuni sono sull’orlo del baratro e l’ennesimo passo falso rischierebbe di arrecare danni inimmaginabili agli enti e alle nostre comunità».
«Il ritardo anomalo che si è verificato – ha dichiarato il vicepresidente regionale dell’Anci, Paolo Amenta – ovvero il mancato accredito ai comuni della quasi la totalità dei trasferimenti 2015, sta determinando il collasso della fornitura dei servizi essenziali: tutto ciò che ruota attorno al sistema ente locale si sta fermando. Ecco che bisogna pianificare e dare al più presto delle risposte concrete».
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