Anche il Consiglio di giustizia amministrativa ha “bocciato” le scelte del Comune di Palermo sui dirigenti a contratto nominati dal primo cittadino ad agosto del 2015, respingendo le richieste di sospensiva (presentate da Palazzo delle Aquile e dall’interessata) della esecutività della sentenza del Tar di Palermo che annulla la nomina dell’ingegnere Graziella Pitrolo a dirigente dell’ufficio del Piano regolatore.
Soddisfatto il M5S, che nella “lettura” dei giudici amministrativi vede il riconoscimento della battaglia avviata da tempo contro la nomina “illegittima” dei 14 dirigenti esterni.
“A questo punto – afferma il deputato 5stelle alla Camera Riccardo Nuti – è lapalissiano che le nomine vanno tutte azzerate per fare una selezione corretta. Il sindaco non può far finta di nulla, i sotterfugi sono finiti”.
Sulla vicenda il Movimento 5 stelle attua una marcatura strettissima da tempo, producendo una interrogazione alla Camera, un esposto alla Procura della Repubblica ed una segnalazione all’Autorità nazionale anticorruzione.
Per il M5S infatti sono numerosissime le ombre che si stagliano sul concorso, che ha rimpolpato gli organici del Comune di Palermo con 14 dirigenti a tempo determinato. “Ombre – afferma Nuti – confermate dal fatto che anche lo stesso segretario generale del Comune, Fabrizio Dall’Acqua, ha sollevato precise perplessità, segnalando in due occasioni che i requisiti richiesti per le singole posizioni offerte rischierebbero ‘di apparire personalizzati e potenzialmente identificativi dei soggetti incaricandi’, evidenziando altresì la ‘irragionevolezza di alcuni requisiti di accesso’ ”.
Le perplessità sollevate dal Movimento sembrerebbero trovare conferma nei risultati della selezione: su 14 dirigenti vincitori del concorso, infatti, ben 13 ricoprivano già il ruolo di funzionari all’interno del Comune, di cui 9 erano già stati nominati ‘referenti’, in quasi tutti i casi, nei medesimi uffici dove lavoravano prima di vincere il concorso. E questo a fronte di ben 800 domande pervenute da parte anche di candidati esterni con maggiore esperienza, rispetto a quella vantata da alcuni vincitori.
“ll pronunciamento di Tar e Cga – commenta Nuti – è la prova del nove per le nostre tesi e la conferma che la selezione era disegnata su misura per soggetti già decisi a tavolino. La musica deve cambiare, come già sta cambiando a Torino e cambierà a Roma. Cominciamo a eliminare le corsie preferenziali e a garantire pari dignità e diritti a tutti i cittadini. E non solo a parole, l’unica cosa in cui Orlando sembra essere molto prolifico”.
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