Sarà per i prossimi 18 mesi una commissione straordinaria, che si è insediata oggi, ad amministrare il comune di Bolognetta (Palermo) sciolto ieri dal consiglio dei ministri su proposta del Ministro dell’interno Luciana Lamorgese, poiché “sono emerse forme di ingerenza da parte della criminalità organizzata nei confronti dell’amministrazione locale”.
Il prefetto di Palermo, Giuseppe Forlani, ha nominato per la gestione dell’ente: Rosa Inzerilli – viceprefetto, Giuseppina Addelfio – viceprefetto aggiunto e Antonietta Maria Manzo, funzionario economico finanziario.
Ieri sera il Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro dell’interno Luciana Lamorgese, a norma dell’articolo 143 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267 ha deliberato lo scioglimento del Consiglio comunale di Bolognetta (Palermo) e il contestuale affidamento della gestione del Comune, per la durata di 18 mesi, a una commissione straordinaria.
Inoltre, su proposta dello stesso ministro, poiché non risulta esaurita l’azione di recupero e risanamento del Comune, il Consiglio dei ministri ha deliberato la proroga, per un periodo di sei mesi, dello scioglimento del Consiglio comunale di Partinico (PA).
A gennaio 2021 l’operazione antimafia “Dominio”, dei Carabinieri. I militari avrebbero accertato “l’infiltrazione nell’amministrazione comunale, che avrebbe affidato loro commesse pubbliche senza seguire i previsti iter amministrativi in violazione del principio di trasparenza ed imparzialità”. Mario Pecoraro e Carlo Salvatore Sclafani avrebbero avuto il monopolio a Bolognetta nel settore delle onoranze funebri.
Secondo le indagini condotte dai militari coordinati dal procuratore aggiunto Salvatore De Luca e da i pm Giorgia Righi e Gaspare Spedale, i due imprenditori Sclafani e Pecoraro nel periodo di reggenza di Stefano Polizzi all’indomani del suo arresto, il 4 dicembre del 2018 nell’operazione Cupola 2.0,si sarebbero messi a disposizione del capofamiglia assumendo un ruolo centrale a Bolognetta e grazie al sostegno della famiglia di Misilmeri, comandata da Salvatore Sciarabba, anche lui arrestato nell’operazione Cupola 2.0, e adesso collaboratore di giustizia, e avrebbero ottenuto il monopolio sul territorio nel settore delle agenzie funebri e dell’edilizia.
Il Comune aveva indetto una gara per la estumulazioni delle salme nel cimitero comunale senza invitare la società che faceva capo ai due imprenditori. “Il capo dell’ufficio tecnico si era messo di traverso, l’architetto si è impuntato – dicevano i due imprenditori – e voleva fare la gara a cui sono state invitate alcune imprese”. Ma non la loro. Un affronto per i due che avrebbero preteso l’affidamento diretto. Per cercare di capire quali fossero le ditte che avevano preso parte all’appalto si erano incontrati al cimitero con un impiegato comunale dell’area tecnica del Comune di Bolognetta.
Una vicenda che dimostra, secondo gli investigatori, l’assoggettamento di numerosi dipendenti pubblici comunali che si sarebbero mostrati estremamente servili nei confronti dei due indagati, fornendo loro ogni tipo di informazione richiesta e cercando dove fosse possibile di avvantaggiarli ad esempio indicando loro il nome delle imprese che hanno partecipato alla gara bandita per i lavori di estumulazione.
Assoggettamento e infiltrazione che hanno portato ora allo scioglimento per infiltrazioni mafiose.