Anche la commissione Antimafia all’Ars vuole scavare a fondo attorno alla vicenda delle presunte mazzette alla motorizzazione di Palermo. Chiesto l’accesso agli atti per avere contezza di quanto raccolto dagli inquirenti e verificare i contorni di una vicenda che potrebbe allargarsi notevolmente considerando il gran numero di indagati.
Cracolici: “Indagine conoscitiva”
“La commissione siciliana Antimafia – afferma il presidente, Antonello Cracolici – ha chiesto l’accesso agli atti documentali sull’inchiesta della motorizzazione. In particolare sui provvedimenti di custodia cautelare emessi nei confronti di alcuni funzionari e dipendenti della motorizzazione civile di Palermo. L’obiettivo è quello di avviare una propria indagine conoscitiva sull’inchiesta della Procura di Palermo e della polizia stradale”.
Un presunto giro di mazzette
Dietro al blitz ci sarebbe un giro di mazzette incassate dai pubblici ufficiali che, in cambio di soldi, avrebbero chiuso un occhio sulla regolarità di centinaia di pratiche automobilistiche. Ben 187 i capi di imputazione e 42 gli indagati. L’inchiesta è stata coordinata dal procuratore di Palermo Maurizio De Lucia.
Sequestrati denaro e numerosi fascicoli
Sequestrati 35 mila euro. Numerose le perquisizioni effettuate: presso la motorizzazione e le agenzie disbrigo pratiche automobilistiche. Sigilli anche a centinaia di fascicoli di pratiche automobilistiche. L’indagine ha avuto inizio nel 2020 e ha visto impegnati, per oltre due anni, gli investigatori della stradale in una complessa ed articolata attività di indagine coordinata dalla Procura di Palermo, anche con l’ausilio di intercettazioni audio e video. Gli accertamenti hanno consentito di richiedere e ottenere la misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti di 8 funzionari della motorizzazione civile di Palermo e di 13 responsabili di agenzie disbrigo pratiche ricadenti nella provincia di Palermo.
L’episodio singolare
Intanto continuano ad emergere dei particolari dall’inchiesta sulle presunte mazzette alla motorizzazione a Palermo. In questo presunto giro di regalie e favori, viene fuori una singolare vicenda. Alcuni indagati si rivolsero alla motorizzazione dopo l’acquisto di una lussuosa Porsche in Belgio. L’obiettivo però era quello di voler far passare l’auto come se fosse nuova per ovviamente lucrare ancor di più sulla rivendita. Sulla base delle intercettazioni della polizia stradale ad emergere una mazzetta da 200 euro consegnata a due dipendenti dell’ente Palermitano. In cambio loro però dovevano togliere dalla carta di circolazione la dicitura “veicolo già targato” e il paese di provenienza. Il gioco così era fatto e l’auto veniva ,messa sul mercato come fosse nuova.
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