Sotto l’Albero Falcone c’è anche il candidato sindaco di Palermo del centrodestra Franco Miceli che ne approfitta per inviare una stilettata all’avversario Roberto Lagalla che ha preferito non partecipare alla manifestazione. Con una citazione di Tertulliano Franco Miceli si prepara a partecipare al Silenzio delle 17.58 ai piedi dell’albero Falcone: “Il sangue dei martiri è seme di nuovi cristiani”.
“Oggi è un giorno di memoria e d’impegno in cui migliaia di palermitani scesi in strada hanno chiarito da che parte stanno”, dice Miceli. “Questa mattina al Foro Italico sono stato insieme a tantissimi ragazzi e ragazze per fare si memoria ma sopratutto per costruire insieme futuro. La presenza qui, sotto l’albero Falcone, di così tante persone è una promessa di futuro da parte di questa città, è la testimonianza che questi trent’anni, hanno permesso ai semi di germogliare, è la testimonianza che non torneremo indietro ma guarderemo insieme a un domani in cui la mafia è solo un doloroso ricordo”.
E aggiunge, “in quanto a Lagalla, ci risparmi almeno il vittimismo. È lui che ha scelto la strada dell’ambiguità e ha sacrificato i valori di Palermo al suo interesse elettorale”. “No caro Lagalla”, conclude Miceli, “non si può onorare la memoria di chi ha sacrificato la vita per la lotta alla mafia e intanto appoggiarsi ha intrattenuto rapporti con Cosa nostra. Hai scommesso sulla smemoratezza dei palermitani e hai perso”.
Questa mattina Lagalla aveva annunciato la sua non partecipazione alle commemorazioni dopo le polemiche delle ultime ore. “Nelle scorse ore ho avuto un colloquio telefonico con la professoressa Falcone per annunciarle con rammarico l’impossibilità di partecipare alla manifestazione di commemorazione dei trent’anni della strage di Capaci. Sono stato costretto a prendere questa decisione per evitare che qualche facinoroso, sensibile al fascino di certe feroci parole, potesse macchiare uno dei momenti simbolici più importanti della nostra città”. Così il candidato sindaco di Palermo del centrodestra Roberto Lagalla.
“Ieri dallo stesso palco in cui si terranno le celebrazioni di Giovanni Falcone, Francesca Morvillo e gli uomini della scorta – prosegue – è stato operato nei miei confronti un premeditato linciaggio morale, camuffato da piece teatrale. Non è mia intenzione esporre Palermo a potenziali violenze. È mio dovere salvaguardare la sua immagine di fronte alle più alte cariche dello Stato e all’intero Paese. Sono profondamente addolorato per il clima d’odio che qualcuno sta alimentando strumentalmente. Auspico che da domani si torni a parlare di Palermo e delle idee per la sua rinascita. Io di certo continuerò a farlo”, conclude.