Palermo

Palermo non dimentica, 39 anni fa l’omicidio di Cassarà e Antiochia

A Palermo la commemorazione dell’uccisione di Ninnì Cassarà e Roberto Antiochia. Il 6 Agosto del 1985 morivano a Palermo, in un attentato mafioso, il Commissario Antonio “Ninni” Cassarà (38 anni) e l’Agente Roberto Antiochia (23 anni). Ninni Cassarà fu uno dei più stretti collaboratori di Falcone e Borsellino e artefice, insieme a Beppe Montana, della cattura di centinaia di mafiosi coinvolti nel “maxi-processo” a cosa nostra. Della squadra di Montana e Cassarà aveva fatto parte per due anni il giovanissimo Agente Roberto Antiochia, che in quella torrida estate del 1985 aveva da poco ottenuto l’atteso trasferimento per Roma. Presso il simulacro di ricordo, in piazza Giovanni Paolo II, la Questura di Palermo ha deposto una corona di alloro.

Il ricordo del sindaco Lagalla

“A 39 anni dall’agguato di stampo mafioso – dice il sindaco Roberto Lagalla -, Palermo ricorda il vicequestore Ninni Cassarà e dell’agente di scorta Roberto Antiochia. Il nome di Cassarà resterà per sempre inciso nella storia di questa città e nella storia della lotta alla mafia. Un investigatore acuto, intelligente e generoso che ha saputo schierarsi dalla parte giusta e che da quella parte ha saputo lottare fino all’estremo sacrificio, convinto che le ragioni dello Stato di diritto dovessero prevalere sul ricatto di Cosa nostra. Per questo, è giusto continuare a fare memoria della sua azione, attualizzandone l’esempio e la testimonianza perché si possa proseguire lungo una strada di emancipazione e di definitivo riscatto dalla mafia”.

L’appello dell’assessore Albano

“Il sacrificio di illustri servitori dello Stato deve motivare tutti quanti ad essere sempre vigili nella lotta contro la mafia”. Lo dichiara l’assessore della Famiglia, politiche sociali e lavoro, Nuccia Albano, che ha partecipato questa mattina alla commemorazione del vicequestore Ninni Cassarà e dell’agente di polizia Roberto Antiochia, in piazza Giovanni Paolo II, e a quella del procuratore capo della Repubblica Gaetano Costa, in via Cavour, a Palermo. “Mantenere viva la memoria di questi eroi, trasmettendo alle nuove generazioni le loro storie, il valore della legalità e del coraggio civico è essenziale per onorarne il sacrificio e continuare a combattere la mafia. Oggi – continua l’assessore Albano – abbiamo più che mai il dovere di sensibilizzare i giovani su queste tematiche, affinché possano impegnarsi per una società più giusta e libera dalla criminalità organizzata. Ciò può far sì che la loro morte non sia stata vana».

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“Oggi è una giornata triste per Palermo che commemora gli omicidi del procuratore Gaetano Costa, accaduto 44 anni fa, e del vicequestore Ninni Cassarà e dell’agente Roberto Antiochia, di cui ricorre il trentanovesimo anniversario della morte. Tre servitori dello Stato accomunati dallo stesso tragico destino di avere pagato con la vita la loro lotta senza condizione alla mafia. Per tutti noi, Istituzioni e società civile, sono un esempio di dedizione e di coraggio da seguire, ogni giorno ognuno nel proprio ruolo, perché la mafia ha subito gravi colpi, ma non è ancora definitivamente estirpata e prova continuamente a rialzare la testa”. È quanto dichiarato dal deputato regionale Marco Intravaia, Componente della Commissione Regionale Antimafia, sulla ricorrenza degli omicidi del procuratore Gaetano Costa del vicequestore Ninni Cassarà e dell’agente Roberto Antiochia.

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