- Torna dopo 11 anni a Palermo il cantiere del “Collettore Sud Orientale”, la spina dorsale del sistema fognario della città.
- Prime transenne a Piazza Principe di Camporeale. La mappa dei nuovi cantieri: quasi 3 anni di lavori.
- Una storia lunghissima. E incombe un ricorso al TAR.
Dal cartello “pericolo di morte” allo sblocco dei lavori. Sono passati più di 10 anni dallo stop, e ora ritorna a Palermo il cantiere del “Collettore Sud Orientale“, che doveva essere la spina dorsale del sistema fognario del Capoluogo e che è rimasto per decenni nel limbo delle “incompiute“. Permetterà lo smaltimento di 70mila litri di reflui al secondo (acque bianche e nere), attraversando quasi 7 km di centro abitato, da Uditore ad Acqua dei Corsari. Una storia lunghissima e travagliatissima, con un iter avviato addirittura negli anni ’60, e i lavori partiti ufficialmente nel 1987, ma mai ultimati. Riappaltati per 3 volte, si spera sia finalmente la volta buona.
Prime transenne a Piazza Camporeale
Il Commissario unico per la Depurazione, dopo la salatissima multa dell’UE per infrazione comunitaria al Comune di Palermo, ha sbloccato la gara, assegnata al Raggruppamento Temporaneo di Imprese composto da “Consorzio Stabile Research scarl” e “Manelli Impresa srl”. Esattamente un anno fa – il 23 settembre 2020 – l’aggiudicazione della gara da circa 27 milioni di euro. E ora, dopo un anno, le prime transenne a Piazza Principe di Camporeale, luogo simbolo di questa colossale incompiuta, dove campeggiava appunto il cartello “pericolo di morte” per un pozzo profondo 22 metri, ricolmo di acqua e melma nera. Divelti tutti i cestini dell’area. Primi passi di un appalto enorme che servirà a mettere una “pezza” al problema allagamenti in città.
L’elenco di tutti i cantieri
Sono previsti 3 cantieri “BASE”: 1) “Cantiere Ascoli” (sponda sinistra del fiume Oreto); 2) “Area Colonna Rotta/Cortile Criscione”; 3) “Camporeale” (all’interno della villetta comunale).
E poi ben 9 cantieri “TEMPORANEI” o “PRIMARI”: 1) Leonardo da Vinci; 2) Sauro; 3) Noce; 4) Ingastone; 5) Colonna Rotta; 6) Indipendenza) 7) Tukory; 8) Brasa; 9) Vespri. Eccoli nel dettaglio.
L. DA VINCI: Il cantiere “Leonardo da Vinci” ricade in parte all’interno del “Parco Uditore” e in una porzione di sede viaria all’incrocio con via Uditore. L’esistenza della linea del tram ha comportato uno spostamento dell’originario pozzetto d’immissione all’interno del Parco Uditore, che sarà raggiunto con il microtunneling. Ben 13 gli alberi (4 Ulivi, 5 Melograni, 4 Ligustri) da ricollocare.
NAZARIO SAURO/REGIONE SICILIANA: Sarà uno dei cantieri più invasivi, anche se temporanei. Sarà chiuso al traffico il tratto finale di via Nazario Sauro ad angolo col Palazzo dei Sogni, e la carreggiata laterale di Viale Regione Siciliana. Ci saranno ben 6 fasi di lavori e deviazioni di molte linee bus Amat. Il traffico sarà deviato con nuovi sensi di marcia, difficili da sintetizzare persino in una mappa presente nel progetto. Sarà un vero caos. Deviazioni anche nelle limitrofe vie Scobar, Montuoro, Holm e Platen.
PIAZZA NOCE: Lavori nella centralissima piazza, da poco restaurata dal Comune. Sarà in parte “distrutta” per l’area di cantiere. La Soprintendenza dei Beni Culturali ha deciso che per l’area «attualmente pavimentata a “pavet”, si è previsto di smontare gli elementi lapidei, custodirli e ricollocarli a fine lavori. Eventuali fabbisogni per rottura del materiale di origine saranno integrati con elementi delle stesse caratteristiche». Le opere da rimuovere, conservare e ricollocare a lavori ultimati nella piazza sono: un monolite commemorativo; 4 panchine in ferro; 5 alberelli e una palma nana da espiantare.
PIAZZA CAMPOREALE: A seguito della risoluzione del contratto del 2° appalto (2010), il pozzo è ritornato nell’abbandono riempiendosi nuovamente. Tale pozzo va quindi svuotato di nuovo. «Per la definizione dei vialetti e dell’isola di sosta ci si dovrà necessariamente attenere ad eventuali osservazioni o prescrizioni della Soprintendenza in corso d’opera».
IMERA/COLONNA ROTTA/CORTILE CRISCIONE: Il tratto di galleria artificiale, ancora da realizzare, ha inizio in prossimità dell’incrocio fra la via Colonna Rotta e la via Imera. Si sviluppa per un breve tratto sulla via Colonna Rotta per proseguire all’interno del Cortile Criscione dove si congiunge con il tratto di galleria, in naturale, già realizzato. Nell’area destinata a spartitraffico, fra via Colonna Rotta e via Imera, si prevede di realizzare un’area a verde.
PIAZZA INDIPENDENZA: Cantiere anche nello spigolo ovest di Piazza Indipendenza in prossimità di Corso Re Ruggero. Il manufatto ricade all’interno dell’area a verde, che sarà distrutta e poi ricostruita a fine lavori.
CORSO TUKORY: La realizzazione dei pozzetti di intercettazione, dei canali di captazione delle acque dalla sede stradale, dei nuovi tratti di collettori fognari, saranno affrontati con sub-cantieri “dedicati” e limitati temporalmente per ridurre gli impatti con il traffico. Lo spartitraffico vicino via Lodato sarà interamente demolito e, alla fine, ripristinato.
Tempi e storia: un’Odissea senza fine
Il tempo per lo svolgimento dei lavori è fissato in 32 mesi (960 giorni) naturali e consecutivi. Se quindi effettivamente partiranno a breve, entro quest’anno, si ipotizza quindi una conclusone nel 2024.
Il 1° Appalto (anni 1987-1993) ha completato il 33% del totale (1.641,44 metri su 4.760); il 2° Appalto (anni 2004-2010) in mano alla Cariboni (la stessa ditta che doveva realizzare il “Raddoppio del Ponte Corleone” e il “Sottopasso di via Perpignano“) ha realizzato un altro 36% (1.696,63 metri su 4.760). L’appalto fu poi rescisso dal Comune. La causa con l’impresa messinese, poi fallita, è tuttora in corso.
Resta da completare il 31% dell’intero stralcio. Da realizzare complessivamente 1.474,47 metri di galleria, di cui 1.410,65 di galleria naturale e 63,82 in galleria artificiale) sarà costruita scavando in sotterranea.
Ma incombe un ricorso al TAR
L’Ance Sicilia ha presentato l’anno scorso un ricorso al Tar contro l’aggiudicazione dell’appalto. “La legge del 2013 che rimandava in via straordinaria al prezziario del 2009 è stata abbondantemente superata dai tre Prezziari approvati negli anni successivi. Qualora il Tar ci desse ragione, tutti gli appalti fin qui aggiudicati dal Commissario a quei prezzi andrebbero annullati”.
In particolare è stato contestato da ANCE Sicilia l’uso del Prezzario 2009 per la redazione del computo metrico estimativo, invece del prezzario 2019. Nel dettaglio: “ANCE Sicilia contesta l’applicazione della L.R. n° 5 del 28 gennaio 2014 che permetteva per le opere della delibera CIPE 60/2012, a quella data di derogare dall’allora nuovo prezzario regionale 2013 (e solo soltanto a questo) e applicare il prezzario 2009. E quindi sicuramente non permette di derogare dall’attuale prezzario 2019, dieci anni dopo il prezzario 2009 applicando secondo la Stazione appaltante la predetta deroga all’infinito e per tutti i prezzari successivi”.
ANCE Sicilia “ha calcolato che la differenza di importo applicando il prezzario 2019 rispetto al prezzario 2009, comporta un maggiore importo dei lavori di circa il 23%, e che tale maggiorazione si ripercuote anche su un maggiore costo della manodopera. Risultano inoltre delle perplessità circa la mancanza dei costi per i servizi in galleria (consumi di energia elettrica e impianti necessari per la corretta esecuzione degli scavi in sicurezza)”.
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