Procedono, seppur a passo d’uomo, i lavori del collettore fognario di via Roma, a Palermo. La ditta incaricata dei lavori sta provando a colmare il gap di circa novanta metri che separa la trivella, attualmente sottoterra e giunta nei pressi di via Ottavio d’Aragona, e il pozzo di via Guardione. Una lunga marcia che procede da anni al ritmo di un metro al giorno. Ciò a causa di difficoltà geologiche riscontrate durante gli scavi. Intanto, si lavora contemporaneamente nell’area nei pressi di via Amari. La volontà dell’Amministrazione è quella di chiudere il cantiere entro la fine del mese. Ciò per consentire il ripristino della normale viabilità, ormai bloccata da anni, e rendere possibile la prosecuzione di altri interventi, fra cui quelli dell’anello ferroviario.
Sondaggi in via Roma
Novanta metri, una distanza che all’apparenza può sembrare piccola ma che si trasforma in una piccola odissea, derivata dalle difficoltà geologiche riscontrate negli scavi: roccia troppo dura per la trivella e acqua che puntualmente si insinua negli scavi. Una via crucis che ha causato diversi ritardi nella consegna del cantiere. E, a proposito degli interventi, questa mattina in via Roma l’azienda Amec ha condotto degli ulteriori sondaggi. Sono stati praticati alcuni buchi nel tratto fra via Ottavio d’Aragona e via Bentivegna. Fatto che l’assessore ai Lavori Pubblici Totò Orlando spiega in questi termini. “Sono scavi condotti da Amec, l’azienda che si sta occupando del collettore fognario. I dipendenti stanno espletando dei sondaggi per allineare i lavori e per vedere, prima di continuare, se ci sono delle sottoreti. Dopodichè, si procederà alla chiusura dell’asfalto”.
Si lavora a chiudere il cantiere nei pressi di via Amari
Con riguardo al cantiere all’angolo di via Amari, l’azienda aveva ipotizzato una possibile riapertura entro la fine del mese di maggio. Deadline non rispettata, ma che adesso potrebbe trovare finalmente compimento. Gli operatori della ditta hanno infatti trasportato i solettoni necessari a coprire l’attuale scavo per il pozzo. Fatto che poi potrebbe consentire la posa dell’asfalto e il relativo collaudo per chiudere definitivamente il cantiere. Una situazione su cui l’esponente di Italia Viva e componente della Giunta di Roberto Lagalla fa il punto della situazione. “L’azienda ha proceduto a trasportare sul posto i solettoni. I tempi di chiusura dovrebbero essere brevi. Entro fine mese si dovrebbe arrivare alla conclusione degli interventi”.
Tempi più lunghi invece sull’area di via Guardione. “Sul fronte di via Guardione invece l’azienda deve scavare per altri novanta metri. Più o meno le trivellazioni dovrebbero finire entro dicembre, vista la media giornaliera di perforazione degli scavi”. Discorso diverso infine sull’area di piazza della Pace. Il cantiere, che dovrebbe interconnettere i flussi di corso Domenico Scinà con l’area dell’Autorità Portuale continua a soffrire di fenomeni di risalita d’acqua, che finiscono per allagare il cantiere.
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