Via Roma totalmente fruibile alle auto entro metà maggio: questa è la previsione messa in campo dai tecnici di Amec, azienda che si sta occupando dei lavori del collettore fognario di Palermo. Scavi che vedranno alcune modifiche. Le sorprese geologiche e la presenza di acqua hanno bloccato gli interventi all’altezza di via Mariano Stabile per mesi. Poche decine di metri, ma fondamentali nell’ottica di chiudere uno dei cantieri più importanti presenti in città.

Via Roma, come evolve il cantiere

Punto nevralgico dei lavori riguarda il tratto compreso fra via Amari e via Guardione. Secondo quanto riferito dagli uffici dell’azienda catanese ai nostri microfoni, il cantiere del collettore fognario è vicino ad una svolta. “Inizieremo lo scavo dal lato di via Guardione verso via Amari, procedendo in senso opposto rispetto a quanto fatto fino adesso. Il macchinario sarà simile a quello utilizzato dal lato di via Amari, ma rimasto bloccato all’altezza di via Mariano Stabile a causa di una roccia troppo dura e per la presenza d’acqua”.

Via Roma: cambio di direzione degli scavi

Le sorprese geologiche rimangono quindi un problema,  anche se i tecnici risultano maggiormente ottimisti rispetto ad un cambio nella direzione di scavo. “Abbiamo fatto un sondaggio sul terreno, in virtù del quale il materiale che dovremmo trovare dovrebbe essere meno duro. L’incognita è l’acqua. Anche se siamo in discesa e quindi il cantiere non si dovrebbe allagare. La testa della macchina sarà sempre in asciutto. Un pò di acqua l’abbiamo fatta defluire, con un preforo da 80 centimetri. Adesso stiamo predisponendo i macchinari per calare l’attrezzatura e partire. Pensiamo che via Roma potrà essere resa fruibile alle macchina intorno a metà maggio. Come area di cantiere, rimarrà soltanto quella di via Guardione. Anche se ci auguriamo di completare i lavori quanto prima”.

La situazione a Borgovecchio

Caso diverso riguarda il cantiere di Borgovecchio. Un’area interessata, già da diversi anni, da fenomeni di risalita d’acqua di falda dal sottosuolo. Fatto che ha costretto diversi condomini ad attrezzarsi con pompe idrovore, a volte non sufficienti a sopperire agli effetti negativi. Come nel caso di piazza della Pace dove, a causa dei malfunzionamenti del sistema fognario, l’acqua di falda drenata si mischia al contenuto di un pozzetto presente sulla strada, diventando così un mix di liquidi di falda e di acque refluee.

Borgovecchio e i lavori in somma urgenza

Un fatto che, nel mese di gennaio, ha spinto il Comune ad avviare dei lavori in somma urgenza, coinvolgendo proprio la ditta Amec nelle operazione. L’azienda fa sapere che è stato effettuato l’acquisto dei materiali necessari all’installazione di alcune pompe idrovore trituratrici, necessarie a drenare il contenuto drenato presso il torrente Scordia. Ciò al fine di impedire gli allagamenti nei palazzi di Borgovecchio, su via Archimede e nell’area di cantiere del collettore fognario. Impossibile però predire i tempi di arrivo delle attrezzature, della cui gestione si dovrà occupare in futuro Amap. Questo una volta esauriti i lavori di competenza di Amec.

Nei mesi scorsi chiusi i lotti di via Guardione e via Fratelli Cianciolo

Un cantiere, quello del collettore fognario, che ha vissuto un momento di svolta a fine dicembre, quando furono riaperte alla viabilità via Fratelli Cianciolo e via Guardione. Il pozzo posto su quest’ultima strada, ha richiesto ben sei anni di lavori. Interventi avviati addirittura durante il mandato di Sikelia e conclusi dall’azienda catanese. Quello che in passato era finito per essere un cantiere “tappo” della viabilità di Palermo, è così sparito del tutto, dopo la posa dell’asfalto condotta dagli operai di Amec, che ha così chiuso due dei tre cantieri insistenti sull’area di via Francesco Crispi.

 

Articoli correlati