La droga da Palermo sarebbe arrivata anche ai salotti della “Roma bene”. Nell’indagine dei carabinieri del comando provinciale che ha portato al sequestro di droga e all’arresto di nove tra capi e pusher della Vucciria a Palermo pare che tra i clienti della droga ci fossero anche importanti personaggi del mondo dello spettacolo della Capitale. È quanto emerge nel corso di alcune conversazioni fra i fratelli Leonardo e Giovan Battista Marino.
Il tentativo di aprire un “canale” romano risale al 2019
Era il 2019 il fratello Giovan Battista avrebbe cercato di aprire un canale romano cercando sponda in ambienti criminali romani. Secondo quanto riferivano i due fratelli c’era in vendita un quantitativo di droga per 36 mila euro. Tra i clienti anche personaggi noti della televisione italiana. “Uno malato delle cose”. Sempre nel 2019 i carabinieri seguirono Giovan Battista Marino alla stazione a Roma e poi in giro per la Capitale. Incontrò diverse persone.
Non si è poi saputo se l’affare si è concluso. Che Leonardo Marino fosse al vertice dell’organizzazione i militari lo compresero anche dalle telefonate fatte dalla moglie Teresa La Mantia, anche lei indagata, ad una cartomante e un indovino per questioni di cuore. Che lavoro fa tuo marito, le hanno chiesto: “Un lavoro un po’ illegale, illegale e brutto. Vendono a persone ed è responsabile si prende i soldi che ha i ragazzi che lavorano”. Ma sopra del marito c’era un altro responsabile più grande.
Arrestati ed indagati dell’operazione alla Vucciria
Il gip Walter Turturici ha disposto gli arresti in carcere nel corso dell’operazione antidroga alla Vucciria nei confronti di Leonardo Marino, 34 anni, ritenuto il capo dell’associazione che gestiva lo spaccio di droga alla Vucciria.
Gli altri sono Luigi Abate, 28 anni, Francesco Lo Gelfo, 28 anni, Gaetano Sorrentino, 31 anni, Vincenzo Di Giovanni, 25 anni, Salvatore Sammartino, di 57 anni, Pietro Presti, di 30, Giovan Battista Marino, 50 anni.
Ai domiciliari Maurizio Fecarotta 47 anni. Obbligo di presentazione alla Pg per Teresa La Mantia, 25 anni.
I carabinieri del nucleo investigativo del comando provinciale di Palermo hanno eseguito tra Palermo e Lanciano in provincia di Chieti, un’ordinanza cautelare del gip di Palermo, su richiesta della Dda nei confronti di 10 persone, 8 in carcere, 1 agli arresti domiciliari e 1 obbligo di presentazione alla pg accusate a vario titolo di associazione finalizzata al traffico illecito di droga e spaccio soprattutto di cocaina e crack.
L’inchiesta madre
Le indagini sono il proseguimento della manovra investigativa culminata ad aprile del 2022 con l’operazione “Porta dei Greci”, hanno interessato il mercato storico della Vucciria che ricade nel mandamento mafioso palermitano di Porta Nuova.
Dalle indagini dei carabinieri è stato documentato come al vertice dell’organizzazione vi fossero persone contigue al mandamento mafioso di Porta Nuova, che si occupavano di importare a Palermo partite di droga da vendere tra le strade della Vucciria dove vengono vendute tanti dosi di droga. Nelle intercettazioni lo stupefacente veniva indicato come “macchina” o “birra”.
Nella piazza di spaccio la vendita era organizzata con turni di lavoro e i pusher a fine turno si scambiavano anche il cellulare utilizzato per le prenotazioni. Sono state rilevate tantissime cessioni e tre arresti sono stati eseguiti in flagranza.
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