Scuola in presenza per tutti gli ordini, distanziamento e mascherine in classe, ma anche completamento dell’immunizzazione al Covid19 del personale scolastico e massima estensione dei vaccini tra gli studenti.
Queste le indicazioni del governo Musumeci per la riapertura delle scuole, divulgate da una circolare dell’assessorato regionale all’Istruzione, al termine della riunione della task-force regionale per dare indicazioni preliminari operative alle istituzioni scolastiche e formative della Regione Siciliana. Il tutto in vista della riapertura dell’anno scolastico 2021-22.
Attività in presenza ma fondamentale misure sicurezza sanitaria
“Gli studenti potranno finalmente tornare in classe svolgendo attività in presenza, ma rimane fondamentale il mantenimento delle obbligatorie misure di sicurezza sanitaria negli ambienti scolastici anche per i prossimi mesi – spiega l’assessore all’Istruzione, Roberto Lagalla – prevedendo l’uso di mascherine in classe, laddove non fosse possibile garantire le previste misure di distanziamento interpersonale. È altrettanto chiaro che il contrasto alla pandemia passa solo attraverso il processo di immunizzazione e, ad oggi, si registra che l’81,4% del personale docente e non docente ha già ricevuto almeno una dose del vaccino anti Covid-19, così come oltre il 40% degli studenti tra i 12 e i 19 anni di età”.
Nei siti vaccinali accesso riservato a personale scolastico e studenti
“Pertanto, dati i soddisfacenti risultati raggiunti anche rispetto alle altre regioni del Paese, il governo Musumeci intende proseguire con la campagna vaccinale in atto e procedere continuando a garantire, nei vari siti vaccinali, un accesso riservato a personale scolastico e studenti, non trascurando il monitoraggio sanitario”, conclude.
Le perplessità dei sindacati
“Prendiamo atto del fatto che il piano per l’avvio dell’anno scolastico di cui abbiamo discusso oggi con l’assessore Lagalla risulta aver toccato tutti i punti di criticità legati all’inizio dell’anno scolastico in sicurezza, ma restano tuttavia perplessità sulle questioni relative agli spazi aggiuntivi che le scuole possono richiedere anche quest’anno per il mantenimento delle distanze di sicurezza e la garanzia di potere iniziare l’anno in presenza al 100%”. Cosi Francesca Bellia segretaria generale Cisl Scuola Sicilia al termine dell’incontro di task force regionale per le misure previste per l’avvio dell’anno scolastico 2021/2022 che si è svolto stamani in videoconferenza. Durante la videoconferenza l’assessore regionale all’Istruzione Roberto Lagalla ha sintetizzato il contenuto della bozza della nota regionale sulle indicazioni operative per l’avvio del prossimo anno scolastico, contestualizzando le Indicazioni del Piano Scuola Nazionale del Ministero.
Conflitti tra disposizioni regionali e nazionali
“I punti della nota che danno priorità al distanziamento, ottimizzazione della rete dei trasporti e incremento del tasso di immunizzazione della popolazione scolastica mediante vaccinazione, partono dal presupposto che mettere in sicurezza le scuole costituisce l’elemento di protezione fondamentale della comunità educante – spiega Bellia – . Non si comprende come possano essere richiesti locali in più senza avere parallelamente la conferma dell’organico aggiuntivo Covid che per l’anno 2021/2022 che ancora ad oggi non trova conferma da parte del ministero, questa situazione crea di fatto un conflitto fra le disposizioni regionali e i limiti imposti a livello nazionale”.
Sistema trasporti, serve pianificazione
Per la Cisl Scuola, “inoltre, in merito alla gestione dei trasporti, pur riconoscendo l’impegno degli organi competenti ad affrontare in tempi ristretti le problematiche dei trasporti emerse lo scorso anno, riteniamo che ci sia ancora molto lavoro da fare per procedere a una pianificazione efficace del sistema dei trasporti e a un conseguente potenziamento degli stessi, che consenta di superare del tutto le criticità legate alla sproporzione fra i mezzi disponibili e il numero di utenti in mobilità”. Durante l’incontro l’assessore ha reso noto che lo scorso anno sono stati 33 mila i controlli regionali con tampone finalizzati a misurare la percentuale provinciale e regionale dei contagi e l’individuazione locale di focolai di crisi epidemica per consentire ai sindaci di provvedere ad eventuali chiusure degli Istituti.
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