Prima aggredisce operatrice e poi sfascia suppellettili dell’ospedale Civico di Palermo. Una donna arrestata dai carabinieri dopo il raptus di violenza all’interno della struttura sanitaria.
Le accuse
I carabinieri della stazione Palermo Oreto hanno arrestato una 36enne, palermitana, con l’accusa d’interruzione di pubblico servizio, danneggiamento, lesioni, minaccia e violenza a pubblico ufficiale. I militari sono intervenuti al pronto soccorso dell’ospedale Civico dove la donna ha dapprima danneggiato alcune attrezzature mediche. Poi avrebbe anche minacciato ed aggredito il personale sanitario di turno. secondo la 36enne i medici erano “troppo lenti” nel garantire le cure necessarie al padre 63enne che era in quel momento ricoverato.
Lesioni per un’operatrice sanitaria
Nel corso dell’aggressione un’operatrice socio sanitaria ha riportato lesioni al volto giudicate guaribili in pochi giorni. La donna sottoposta agli arresti domiciliari in attesa dell’udienza di convalida con rito direttissimo. Il gip di Palermo ha convalidato l’arresto.
Escalation di aggressioni
Per cercare di contrastare le aggressioni a medici e infermieri sono in fase di definizione un po’ in tutta la Sicilia i posti fissi di polizia negli ospedali. I tempi e i modi sono stati al centro di un comitato per l’ordine e la sicurezza presieduto nel marzo scorso dal prefetto Teresa Cucinotta. Come proposto dal questore di Palermo è stato deciso di aprire un posto fisso all’ospedale Policlinico dalle 8 alle 20. Previsto anche il potenziamento della presenza delle forze dell’ordine all’ospedale Civico dalle 7 di mattina all’una di notte. Al Buccheri La Ferla il posto di Polizia continuerà ad essere operativo dalle 8 alle 20. Per l’ospedale Villa Sofia-Cervello sono in corso incontri per individuare i locali per ospitare il presidio della polizia di Stato con la futura istituzione di un posto fisso.
Poliziotti diventeranno punti di riferimento
I poliziotti diventeranno dunque, dei punti di riferimento all’interno dei nosocomi, sia per i cittadini che accedono ai servizi sanitari, che per il personale medico, permettendo quindi un efficiente raccordo non soltanto sotto i profili della pubblica sicurezza, ma anche della polizia giudiziaria, avendo, tra gli altri, il compito di acquisire referti medici. Sulla base delle nuove politiche di assunzione di personale delle forze di polizia ed in particolare, della polizia di Stato e con le successive assegnazioni alla questura di Palermo, sarà garantita una progressiva implementazione dei presidi di polizia già esistenti, valutando, la possibilità di inaugurarne di nuovi in altri ospedali cittadini.
Aggressioni negli ospedali, in Sicilia posti di polizia fissi
Tante, troppe aggressioni negli ospedali siciliani. Da Palermo a Messina, passando per Catania ed anche nei presidi “minori”. Ecco perché arrivano i posti fissi di polizia all’interno dei nosocomi più a rischio.
Iniziativa di due ministeri
L’iniziativa è stata messa in campo da due ministeri, quelli dell’Interno e della Salute. L’obiettivo è garantire sicurezza in quegli ospedali che statisticamente sono stati i più colpiti da casi di aggressioni a medici e infermieri. Un’escalation di violenza che ha spinto il governo nazionale a creare delle presenze fisse a garanzia della sicurezza di personale e utenti dei vari nosocomi definiti più a rischio.
La mappatura
In queste settimane è stata messa a punto una sorta di mappatura di tutti i presidi più in difficoltà, dove si sono registrati il numero maggiore le aggressioni. E’ stato stabilito quindi che dopo il Policlinico di Palermo saranno aperti posti fissi di polizia all’ospedale “Sant’Elia di Caltanissetta”, al “Vittorio Emanuele” di Gela e al “Suor Cecilia” di Niscemi.
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