“Un contenitore che vuole tenere insieme persone che hanno bisogno e coloro i quali possono dargli una mano”.
E’ così, che Rosi Pennino, una delle anime di “Rumore”, definisce il cartello di cittadini, associazioni e cooperative sociali che in poco tempo ha raccolto l’entusiastica adesione di centinaia di soggetti che oggi pomeriggio si incontreranno all’Auditorium Giuseppe Di Matteo del Teatro Brancaccio di Palermo.
Un movimento nato sull’onda della spontaneità e del rumore, per l’appunto, scaturito dalla battaglia di un gruppo di cittadini per la mancata assegnazione ad alcuni ragazzi disabili gravi di una villetta confiscata alla mafia a Pizzo Sella e poi rimasta inutilizzata. Una vicenda che ha creato confusione, sdegno, rumore, affinché questi giovani sfortunati potessero avere una possibilità.
Rumore raggruppa differenti realtà tutte accomunate dallo stesso intento: svegliarsi dal torpore, immaginare e costruire insieme un futuro diverso per la città d Palermo, dare voce a chi non l’ha mai avuta.
Gli iscritti alla pagina facebook di Rumore, che seguono le attività del movimento, sono oltre 500.
“L’appuntamento a Brancaccio – racconta Rosi Pennino – servirà per confrontarci ed anche per ‘contarci’. Vogliamo fare qualcosa per questa città e siamo stanchi di sentire sempre i soliti discorsi. Sono stanche soprattutto le persone che per una serie di ragioni sono sempre state a margine della società”.
La voglia di fare e la determinazione di certo non mancano. Lo si capisce bene parlando con Rosi Pennino, sindacalista della Cgil e mamma di una bambina con disabilità che, insieme ad un gruppo di genitori, qualche anno fa ha iniziato a marciare con una fiaccola in mano per chiedere attenzione nei confronti dei soggetti autistici, ben prima che nascesse la Giornata mondiale per l’Autismo. Da quella esperienza è nato il Comitato L’Autismo Parla, “una sorta di sindacato dell’autismo”, aggiunge Pennino.
Parlare di sociale, individuare obiettivi comuni, condividere percorsi. Gli esponenti di Rumore questo vogliono fare. Anche se a Palermo non manca chi ha avanzato l’ipotesi che il movimento voglia lanciarsi nell’agone politico.
Una considerazione davanti alla quale Rosi Pennino si schernisce: “Per me la politica siamo noi cittadini – dice – e se qualcuno pensa che disturbiamo può benissimo allontanarsi da Rumore. Andiamo verso le elezioni, è proprio questo il momento giusto per alzare la voce, farsi ascoltare, rivendicare i propri diritti”.
Ancora sulla pagina facebook del Movimento, questa la descrizione che viene fornita di Rumore: “Eccoci…poche parole e semplici ..anzi una che le tiene tutte dentro: RUMORE…dentro al rumore ci sono persone..storie..bisogni …speranze e dolori ma tutti uniti dalla voglia di dire basta..di rompere il silenzio che sta lentamente spegnendo la nostra città, l’impegno civile di chi a Palermo ha cambiato il volto delle periferie ..sostituendosi quasi sempre a servizi e disservizi…rumore per le voci di madri e padri che a quei servizi hanno diritto…rumore per tornare ad avere il coraggio di indignarsi di fronte a fatti che non sono normali e che ormai nel silenzio e nella rassegnazione non sconvolgono più nessuno…bisogna riportare unità attorno ai bisogni, speranze per cambiare le cose, idee su come la solidarietà i servizi ed il sociale debbano avere un piano preciso nei nostri territori..una visione generale che unisca il fronte del sociale e di chi grazie al sociale ottiene servizi ..riportare al centro diritti e non favori…eccoci… per questo nasce il gruppo RUMORE e tutti coloro i quali vorranno aderire saranno i benvenuti…rumore per farsi ascoltare..rumore per partecipare..trasformiamo il rumore in parole..proposte..pensieri…bellezza, partecipazione e condivisione.
RUMORE per non far scomparire la testimonianza di chi ha saputo lavorare e morire in silenzio per questa città”.
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