“No perditempo, no pecore zoppe”, questo il contenuto di una mail inviata dalla segretaria generale della Città metropolitana Antonina Marascia ai dirigenti dell’ente e per conoscenza al sindaco metropolitano Roberto Lagalla. Una mail che ha fatto scoppiare non poche polemiche e una dura reazione delle sindacali in rappresentanza dei lavoratori, che adesso pretendono le scuse e minacciano iniziative a tutela dei dipendenti, è la segretaria.
Lo scivolone della segretaria
La email era indirizzata ai dirigenti dell’ente e, per conoscenza, al sindaco metropolitano, Roberto Lagalla. Nella comunicazione, Marascia riporta che “alla luce delle direttive impartite dal sindaco metropolitano finalizzate al rispetto delle tempistiche di aggiudicazione dei progetti finanziati con fondi extrabilancio, occorre potenziare urgentemente le direzioni gare e contratti”. La segretario poi invita i dirigenti a segnalare personale di categoria B, C e D da assegnare agli uffici. Personale, insomma, “con esperienza in materia e, comunque, di buona volontà”. Nulla di strano se non fosse che la mail termina con una ambigua richiesta: “No perditempo, no pecore zoppe”.
“Una dichiarazione offensiva dalla segretaria”
Ora la Cgil Palermo e la Fp Cgil Palermo intervengono a proposito del contenuto della mail. “Si tratta di una dichiarazione offensiva – dicono il segretario generale Cgil Palermo Mario Ridulfo e il segretario generale Fp Cgil Palermo Giovanni Cammuca – nei confronti di tutti i lavoratori dell’ente e in particolare dei lavoratori più anziani che, nonostante tutti i problemi, anche problemi gravi di salute, oltre che di carenze di organico, hanno continuato a dare il massimo di sé in un ente che non fa assunzioni da decenni, dove l’età media è di 60 anni, e che solo adesso sta iniziando a colmare quei vuoti di competenze che esistono, considerate le sfide che abbiamo davanti, a partire dal Pnrr”.
Le richieste di scuse ai lavoratori
“Ci aspettiamo un atto di umiltà da parte della segretaria generale, che riconosca l’errore e chieda scusa ai lavoratori. Chiediamo al sindaco, al quale è stata indirizzata la nota del vertice dell’ente, una presa di posizione forte di condanna per parole che mettono in imbarazzo l’intera amministrazione”.
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