Palermo

La Sicilia e la sfida dell’inclusione dei disabili, dai sindacati la richiesta di dialogo strutturale

La Sicilia detiene il primato rispetto al resto d’Italia per numero di persone disabili, di cui oltre 10mila gravissimi. Persone che affrontano ogni giorno problemi enormi sia per un’adeguata assistenza sociosanitaria, sia per affermare il diritto all’inclusione sociale.

CISL lancia coordinamento regionale

“Oggi in occasione della giornata internazionale delle persone con disabilità la Cisl vuole passare dalle parole ai fatti – dichiara il segretario generale della Cisl Sicilia, Leonardo La Piana – dando vita a un coordinamento regionale per le politiche sociali e dell’inclusione, con l’intento di rinnovare e rafforzare ulteriormente la propria azione di rappresentanza partecipativa verso le multi-vulnerabilità e le tante fragilità che caratterizzano le comunità dei nostri territori.

L’importanza dell’inclusione attiva

Crediamo che il tema dell’inclusione attiva delle persone, dall’età evolutiva a quella adulta, dalla disabilità e alla non autosufficienza, fino alle condizioni di svantaggio e di povertà estesa, richieda ogni impegno possibile di sistema, per creare quelle condizioni sociali strutturali, integrate e omogenee in grado di fornire risposte unitarie alla persona nella sua globalità. Con questa consapevolezza sollecitiamo il governo Schifani a far partire presto i lavori della Rete regionale per la protezione e l’inclusione sociale, solo di recente costituzione e abbondantemente in ritardo, per poter dare risposte ai nostri territori e alle persone”.

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Lucrezia Quadronchi guida il coordinamento

A guidare il coordinamento sarà Lucrezia Quadronchi, con una lunga e radicata esperienza nel settore. “Occorre un decisivo cambio di approccio culturale e di reale integrazione socio-sanitaria – afferma Lucrezia Quadronchi – un approccio che non sia soltanto diretto all’assistenza alla persona, per lo più frammentata e discontinua, o in certi casi inesistente, ma orientata alla vera realizzazione dell’autodeterminazione delle persone e al raggiungimento della massima autonomia e indipendenza possibile, tanto nel lavoro quanto nella società, come la stessa Convenzione Onu ha voluto sancire, nel rispetto per la dignità intrinseca, la libertà di compiere le proprie scelte e l’indipendenza delle persone.

Dialogo strutturale tra governo e sindacato

Si tratta di un tema cruciale per la nostra organizzazione sindacale nella quale l’attenzione alla persona è vocazione portante della nostra azione di contrattazione, di partecipazione e di rappresentanza sociale. È necessario un dialogo strutturale tra il governo regionale, il sindacato e tutte le parti sociali e degli organismi del terzo settore”.

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