“Sono orgoglioso e soddisfatto per l’inclusione tra i monumenti nazionali dei teatri greci di Tindari, Siracusa, Segesta, Agira e Hippana, a Prizzi, come previsto dal disegno di legge approvato dalla Camera. Questo riconoscimento non soltanto celebra la ricca storia e l’importanza culturale di queste istituzioni ma riflette l’importanza della Sicilia come monumento a cielo aperto. Queste designazioni contribuiranno a preservare e valorizzare il nostro straordinario patrimonio storico e artistico per le generazioni future”. Lo ha detto l’assessore regionale ai Beni culturali e all’identità siciliana, Francesco Paolo Scarpinato, commentando l’approvazione alla Camera dei deputati della proposta di legge che dichiara “monumento nazionale” 408 teatri italiani.
Nell’elenco, anche 47 siti siciliani tra i quali figurano i cinque gestiti dall’assessorato. Il testo dovrà adesso essere approvato dal Senato.
Una sorta di “tetto-giardino” per coprire i resti dell’antico teatro di Eraclea Minoa, nell’Agrigentino. È questo il fulcro del progetto che ha vinto il concorso di idee indetto dal Parco della Valle dei Templi con il coinvolgimento dell’Ordine degli architetti di Agrigento. L’obiettivo è proteggere l’area dagli agenti atmosferici e dall’azione del tempo, ma anche non ostacolare la vista dell’antica cavea, valorizzandola attraverso percorsi accessibili a tutti.
La commissione valutatrice, dopo avere selezionato quattro proposte, ha decretato vincitore lo studio Cellini di Padova, guidato dall’architetto romano Francesco Cellini. Secondo classificato, lo studio Orliac-Battle di Barcellona; terzo, lo studio Camerana – Orbyta Engineering di Torino e quarto, lo studio Luca Giardino di Milano.
Il progetto vincitore del concorso di idee, che è stato presentato questa mattina ad Agrigento, prevede, fra l’altro, una sorta di “cavea verde” sopra le rovine concepita come una struttura completamente reversibile. Una sorta di tetto-giardino schermato dai raggi ultravioletti del sole con un sistema di copertura a travi di protezione in acciaio corten che permette di apprezzare le strutture del teatro ellenistico.
Nella parte bassa sono disposte tre file di gradinate, per un totale di circa 200 posti per gli spettatori, che saranno ospitati su strutture temporanee amovibili. Previsti anche il riallestimento dell’Antiquarium, la sistemazione degli ingressi all’area archeologica e al parcheggio, gli spazi per gli uffici amministrativi e servizi al pubblico, un nuovo bookshop, un punto ristoro, l’illuminazione a led per la fruizione notturna.
Da più di trent’anni la copertura, particolarmente invasiva, impedisce al pubblico il godimento dei resti archeologici, alterando i punti di vista da terra e da mare, dello straordinario contesto paesaggistico, che fa da cornice alla città antica. Oltre a produrre un pesante impatto visivo, la tensostruttura richiede interventi sempre più frequenti di manutenzione.