“Caro presidente ti lascio un fascicolo per ogni cosa iniziata ma non ultimata dai rifiuti al centro direzionale passando per la Ragusa- Catania, per il Centro congressi di Palermo e tanto altro”. È l’eredita di Nello Musumeci per Renato Schifani.

“Abbiamo tenuto lobbisti e affaristi fuori dai palazzi: palazzo d’Orleans e quelli degli assessorati con un governo stabile e autorevole”. Con queste parole il presidente della Regione Nello Musumeci ringrazia le forze politiche e il personale della Regione e lascia le consegne al neo presidente Renato Schifani.

Le parole del neopresidente

“Ho assunto questo incarico in piena estate. L’ho fatto per la mia terra dopo aver ricevuto un invito da Berlusconi, da Meloni, da Salvini da Maurizio Lupi ma anche dalla forze regionali da Totò Cuffaro solo per fare un esempio. Domani sarò a Trapani con la Protezione civile per affrontare subito le emergenze”, ha detto Schifani.

“I miei primi impegni saranno per lo snellimento amministrativo, lo sfoltimento di norme, l’uso della conferenza di servizi per velocizzare tutte le procedure. Da presidente non accetterò accordi al ribasso e cercherò di essere aperto al dibattito con tutti. Non vi è nulla di precluso nei confronti di chi sta in Parlamento – ha continuato -. Caro Nello mi lasci in eredità le procedure per i termovalorizzatori che è uno dei capisaldi del mio programma e ti sono grato per non dover partire da zero. Il tema dei rifiuti rischia di esplodere per colpa di certa politica del passato. Serve equilibrio per sviluppo ecosostenibile. La crescita deve essere vista non solo in maniera demagogica”.

Il saluto di Musumeci

Musumeci saluta e lo fa ricordando come la candidatura di Schifani sia stata sposata dalla sua leader Giorgia Meloni, voluta da Ignazio La Russa e dunque sia, in qualche modo, frutto dell’attività politica di Fratelli d’Italia nell’ambito della coalizione.

“Lascio una Regione con le carte in regola – dice Musumeci – che ha ritrovato decoro e credibilità ma con tante cose da fare ancora. Abbiamo compiuto un lavoro straordinario. Nessun altro avrebbe potuto fare di più” Gli subentra un Renato Schifani che prende possesso del palazzo quasi 20 giorni dopo il voto.

La telefonata

Ieri una telefonata cordiale, amichevole ma anche istituzionale per fare gli auguri al neo Presidente del senato ma non soltanto per quello era stato il primo atto da presidente della Regione proclamato di Renato Schifani. Appena terminata la cerimonia di proclamazione, rimasto da solo il presidente della Regione ha subito voluto sentire Ignazio La Russa, seconda carica dello stato appena eletta. una telefonata non solo dal presidente della Regione al Presidente del Senato ma anche da un ex presidente del Senato ad un amico antico.

Un passaggio che ha una valore anche politico in vista dell’esigenza della nascita di un asse forte fra Palermo e Roma. E Schifani, d’altronde, del suo rapporto con Ignazio La Russa aveva parlato subito

I dossier di Schifani

Adesso, subito dopo il suo insediamento, Schifani troverà sul tavolo una serie di dossier. Fra questi c’è un dato allarmante, ben 47 leggi regionali impugnate su 122 nell’ultima legislatura. Negli ultimi due anni la metà delle norme approvate finite sotto la tagliola del Consiglio dei Ministri.

Un tema che andrà affrontato col governo che deve nascere oltre che con l’Assemblea che ancora deve essere proclamata. C’è poi il tema delle Province. Anche Musumeci ha sottolineato come serva una riforma per tornare al voto ad elezione diretta tanto a Roma quanto a Palermo.

Per la giunta regionale, infine, bisognerà attendere ancora almeno 20 giorni se non addirittura un intero mese. Dunque un neo presidente nel pieno delle sue funzioni ma che si occuperà di emergenze ed ordinaria amministrazione in questa fase. Poi il primo tema sarà quello del bilancio, senza il quale anche le scelte per il futuro della regione appaiono impossibili da assumere.

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