Un evento storico di cui certamente si parlerà anche negli anni a venire. Perché mai una beatificazione si era celebrata al Duomo di Monreale, dove ieri, con solenne cerimonia, è stata dichiarata Beata Madre Maria di Gesù Santocanale, suora nata a Palermo da una nobile famiglia nel 1852 e morta nel 1923 in odore di santità a Cinisi.
La religiosa, fondatrice delle Suore Cappuccine dell’Immacolata, ha devoti in tutto il mondo. Migliaia i presenti ieri al duomo di Monreale, autorità civili e religiose, sindaci del comprensorio e numerose suore da Brasile, Albania, Messico e Madagascar, i Paesi, cioè, in cui sono presenti le case religiose delle Cappuccine.
La cerimonia è stata presieduta dal cardinale Angelo Amato, in rappresentanza di Papa Francesco e prefetto della congregazione per le cause dei Santi, alla presenza di alcuni vescovi della Sicilia, con in testa monsignor Michele Pennisi, arcivescovo di Monreale e monsignor Corrado Lorefice, arcivescovo di Palermo.
La nuova Beata, al secolo Carolina Santocanale, fu tra le promotrici dell’istituzione del Boccone del Povero, assieme a Gaetano Cusmano. Dedicò la sua vita ad alleviare le sofferenze delle persone povere. La chiamavano «Don Bosco in gonnella» per la sua dedizione ai ragazzi. Fu attiva particolarmente a Cinisi, dove i cittadini custodiscono nelle case le sue immaginette.
“La Santocanale era un’ anima veramente privilegiata – ha detto il cardinale Amato nel corso della sua omelia – Non solo i laici ma anche i sacerdoti manifestavano la loro stima e devozione verso di lei baciandole la mano. Vedevano in lei una degna serva del Signore”.
“Esprimo un profondo ringraziamento – ha aggiunto l’arcivescovo di Monreale, Michele Pennisi nel suo discorso di ringraziamento – accompagnato dall’affetto più sincero e dalla preghiera, al Santo Padre Francesco, che ha posto il sigillo della sua autorità apostolica al cammino, che ha portato a riconoscere il miracolo attribuito all’intercessione della Beata Madre Maria di Gesù Santocanale”.