Cinisi elegge il suo primo sindaco donna. Il compito di guidare nei prossimi cinque anni una cittadina difficile il cui nome è stato storicamente legato ad episodi di mafia dai quali si vuole affrancare, toccherà a Vera Abbate. Il Paese che fu di Peppino Impastato, teatro della storia di Don Tano Badalementi e che cerca di rinascere si accinge a vivere un periodo di occasioni e di impegno e sceglie di cambiare radicalmente.

Il segno della voglia di cambiamento si legge già nei primi commenti all’elezione “Ora cambia Cinisi, che non è meno di Terrasini” scrive un elettore sul profilo social ufficiale del neo sindaco

Una rivoluzione amministrativa quella attesa e che viene affidata alla prima donna che siederà sullo scranno di primo cittadino. La Abbate è stata eletta, quando mancava ancora una sessione, con 2.200 voti, precedendo Nino Vitale a 2.000 e Salvo Palazzolo (solo omonimo del sindaco uscente) 1.800

La voglia di cambiamento

Una voglia di cambiamento che si percepisce già nell’aria. Un segnale era arrivato già alla fine della legislatura precedente quando, per un fatto più simbolico che materiale e prendendosi anche qualche rischio, il Consiglio comunale aveva detto no ad un risarcimento al figlio di Tano Badalamenti per l’immobile che oggi ospita Casa Felicia Impastato. Il Consiglio comunale di Cinisi ha deciso di negare il pagamento da 50mila euro alla famiglia Badalamenti per l’immobile in contrada Napoli, ovvero l’ex casolare Badalamenti oggi noto come Casa Felicia.

Si trattò di un no ideologico e di opportunità nato dall’atteggiamento di quella che allora era l’opposizione e che oggi diventa maggioranza ma non di un no tecnico visto che non avrà effetti reali. Il pagamento dovrà essere fatto ugualmente solo che non avverrà in piena campagna elettorale e si allungheranno i tempi. La famiglia Badalamenti dovrà ottenere un decreto ingiuntivo.

Le sfide per vera Abbate

Davanti a se Vera Abbate ha sfide importanti. La più grande forse, che attende il nuovo sindaco e la nuova struttura del Consiglio comunale, riguarda l’intera Sicilia occidentale perché nel territorio del Comune di Cinisi sorge l’aeroporto di Palermo Falcone Borsellino.

Nell’arco del prossimo mandato del sindaco di Cinisi ci sarà da affrontare la procedure di privatizzazione della Gesap, la società che gestisce l’aeroporto. Almeno questa l’intenzione manifestata dai soci e approvata dalla Regione siciliana.

Le quote di Gesap e la sua valutazione

Secondo le prima valutazioni l’aeroporto vale circa 450 milioni di euro. Le azioni di Gesap sono divise tra città metropolitana di Palermo, azionista di maggioranza con il 41,33% (534.978 azioni per un valore nominale di 27.631.613,70 euro); Comune di Palermo con il 31,54% (408.332 azioni per un valore nominale di 21.090.347,80 euro); Camera di commercio di Palermo ed Enna; comune di Cinisi con il 2,92% (37.818 azioni per un valore nominale di 1.953.299,70 euro); Sicindustria con lo 0,60% (7.836 azione per un valoro nominale di 404.729,40 euro) ed altri piccoli azionisti con quote tra lo 0,40 e lo 0,0012%.

Elezioni amministrative 2024, i sindaci eletti in Sicilia

A Monreale (Palermo) appare ormai certa la rielezione del sindaco uscente Alberto Arcidiacono. Quando sono state scrutinate 17 sezioni sulle 36 in totale, Arcidiacono conta su 6.977 voti, pari all’83,6%. Sanfratello 554 voti (6,6), Macaluso 367 voti (4,4%), Parello 445 voti (5,3).

Risultato definitivo anche a Bagheria (Palermo) dove è stato rieletto il sindaco uscente Filippo Maria Tripoli che è andato oltre al 70% delle preferenze conquistate.

A Corleone (Palermo) vince Walter Rà, candidato sindaco per Fratelli d’Italia, che ha battuto il sindaco uscente Nicolò Nicolosi. Roberto Davì è il nuovo sindaco di Borgetto (Palermo): battuto il suo unico avversario, Alessandro Santoro, presidente del consiglio comunale.

L’architetto Vito Scalisi è stato eletto sindaco di Salemi (Trapani). Scalisi, che era sostenuto dalla lista civica “Scelgo Salemi”, ha ottenuto il 56,69 per cento contro il 37,1 dell’insegnante Giuseppina Spagnolo.

Elezioni amministrative 2024, la rielezione di Quinci a Mazara e la vittoria a Castelvetrano

Ormai è certa la rielezione a Mazara del Vallo di Salvatore Quinci.  Seconda Vita Ippolito con 4.124 preferenze e solo terzo il volto noto del Municipio del Satiro, Nicola Cristaldi, con 3.207 voti. A Castelvetrano, nel Trapanese, quando lo spoglio è ormai agli sgoccioli, Giovanni Lentini ha superato la soglia del 40% che gli consente di diventare sindaco.

A Forza d’Agrò, in provincia di Messina, viene rieletto Bruno Miliadò. A Condrò eletto Giuseppe Pietro Catanese. A Longi Calogero Lazzara ha sconfitto l’uscente Antonino Fabio. Lillo Pistone è il nuovo sindaco di Spadafora, davanti a Tania Venuto e Pinuccio Nomefermo.

A Brolo riconfermato il sindaco uscente Giuseppe Laccoto, che ha battuto la candidata Maria Vittoria Cipriano.  Sempre nel Messinese, a  Falcone Carmelo Paratore ha battuto Pasquale Bucolo ed è stato eletto sindaco. A Oliveri rieletto il sindaco uscente Francesco Iarrera. A Leni ha vinto trionfo di Ireneo Giardinello, a  Rometta Nino Cirino batte Melania Messina diventando primo cittadino, mentre riconferma facile per  Armando Carpo a Mandanici.

Il sindaco uscente di Aci Castello, Carmelo Camillo Scandurra, candidato del centrodestra, è in testa con circa il 59% dei voti seguito con circa 20% ciascuno da Alberto Angelo Bonaccorso, candidato da Pd e M5s, e dall’ex sindaco Filippo Maria Drago, e ha già ringraziato tutti su Facebook. Risultati definitivi a Motta Sant’Anastasia, nel Catanese, con Antonio Bellia eletto con 44,31% dei voti. Nino Caruso è stato eletto sindaco a Ragalna.

A Palazzo Adriano (Palermo) l’unico candidato sindaco Nicolò Granà viene eletto visto che è stato superato il quorum. A Roccamena, nel Palermitano, viene confermato il sindaco uscente Pippo Palmeri. Michele Antonino Saitta è il nuovo sindaco di Salaparuta.

Eletti tutti i sindaci dell’Agrigentino

Eletti i sei sindaci dei comuni dell’Agrigentino. A Campobello di Licata vince Vito Terrana, a Naro successo per Milco Dalacchi, a Racalmuto trionfa Calogero Bongiorno, a Santa Elisabetta sindaco Liborio Gaziano, a Caltabellotta vince Biagio Marciante mentre ad Alessandria della Rocca il sindaco è Salvatore Mangione

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