È sempre attuale il problema della proliferazione della fauna selvatica ed assume sempre più, contorni inquietanti. I pericoli che l’invasione senza precedenti di suini selvatici nelle aree rurali dei Nebrodi e Madonie, che finora arrecavano danni alle coltivazioni, aggredendo le persone solo nei casi in cui si sentivano minacciati, aumentano assieme ai rischi ai quali vengono esposti anche gli automobilisti che transitano per l’autostrada.
Suini selvatici nei pressi di Cefalù
Automobilisti che percorrevano l’autostrada A20 in direzione Messina, ieri pomeriggio, sono rimasti attoniti nel vedere scorrazzare nella piazzola di sosta Santa Lucia, nei pressi di Cefalù, un branco di suini selvatici, molto probabilmente attirati da spazzatura e residui alimentari lasciati nelle soste dagli automobilisti di passaggio.
Il centralino della polizia stradale è stato preso d’assalto. Gli agenti della polstrada, giunti sul posto hanno individuato il punto da dove i maiali selvatici avevano guadagnato l’accesso in autostrada e accompagnandovi gli stessi e rimettendo in sicurezza il tratto stradale
Episodi, come quello capitato ieri pomeriggio, dovrebbero far riflettere sull’impatto della fauna selvatica sull’economia e sulla salute delle persone. Per non parlare della sicurezza dell’autostrada A20, dalla quale qualsiasi animale, sia domestico sia selvatico, può tranquillamente, in alcuni tratti, entrare e uscire.
Altro episodio sulla A20, un’auto ha colpito due maiali
La stessa cosa era successa qualche tempo fa, sempre nell’A20, direzione Palermo, nei pressi dello svincolo autostradale di Santo Stefano di Camastra. Alcuni esemplari di suidi mentre attraversavano la carreggiata, a ridosso di una galleria, sono stati notati da un automobilista, a bordo di un’autovettura di grossa cilindrata, che alla vista degli animali selvatici che gli ostruivano la strada, ha provato, con il mezzo in frenata e una brusca manovra, ad evitare l’impatto ma senza riuscirci. L’auto ha colpito in pieno 2 maiali selvatici finendo la propria corsa all’ingresso della galleria.
Stessa sorte per un’altra autovettura, di piccole dimensioni, che seguiva la prima, con due signore a bordo che, trovando ostruita la carreggiata dai maiali e dal mezzo sinistratosi qualche istante prima, è finita anch’essa per impattare contro la barriera divisoria che accompagna l’entrata della galleria.
Mentre l’uomo a bordo della prima autovettura non ha riportato alcun danno fisico per le due signore la cosa è stata diversa. Gli occupanti della piccola autovettura, hanno riportato traumi per i quali è stato chiesto l’intervento di un’ambulanza del 118 che ha accompagnato le due malcapitate al pronto soccorso dell’ospedale di Sant’Agata di Militello per gli accertamenti e le cure del caso.
Allarme cinghiali, arrivano le trappole
Trappole per cinghiali e controllori della popolazione animale ovvero personale formato appositamente per abbattere i cinghiali secondo precise regole che nulla hanno a che vedere con la caccia. E ancora tre linee telefoniche per la segnalazione de parte dei cittadini e la nascita di una filiera delle carni come occasione di sviluppo per trasformare un problema in opportunità. E’ il piano di contenimento dei cinghiali e dei daini nel Parco delle Madonie dopo l’allarme cinghiali esploso in tutta in tutta Italia e anche in Sicilia dove sono sempre di più gli episodi che vedono coinvolti questi animali la cui popolazione è in costante crescita.
Gli anni della pandemia hanno aiutato l’espansione e la popolazione di suidi (che riguarda l’intera famiglia animale della quale fanno parte i cinghiali) in molte aree del paese è fuori controllo. L’ultimo episodi di cronaca ci racconta di turisti in tenda accerchiati dai cinghiali nell’area della Riserva dello Zingaro e tratti in salvo dal soccorso alpino ma sono numerosi i casi di contatto fra umani e animali nei quali si è rischiato molto.
Ora tocca all’Ente Parco delle Madonie mettere in campo azioni di contenimento della specie che, per il parco, riguarderà anche la popolazione dei daini che rischia di crescere a dismisura anche quella.
Come contenere in sicurezza la situazione è la domanda principe che abbiamo posto al Commissario dell’Ente Parco delle Madonie Totò Caltagirone che racconta a BlogSicilia l’intero piano.
“Preciso, fin da subito, che l’Ente Parco delle Madonie ha adottato, per primo in Sicilia, i cosiddetti Piani di Gestione sia per il controllo della popolazione dei suidi, che dei daini, approvati dalla Regione Siciliana e dalle competenti autorità come ad esempio l’ISPRA. Dal 2010, malgrado le difficoltà riferite al controllo numerico delle popolazioni faunistiche e, al periodo pandemico Covid19, ha messo in atto, tutti gli interventi possibili previsti dalle vigenti norme nazionali e regionali”.
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