Calo di spettatori e di incassi, le sale cinematografiche siciliane lanciano l’allarme e chiedono una norma in Finanziaria a loro sostegno. E ’un vero e proprio SOS quello lanciato dalle sale cinematografiche siciliane. Spettatori in calo e concorrenza spietata da parte delle piattaforme digitali, mettono a rischio il futuro dei Cinema, presidio di cultura e pezzo della nostra storia contemporanea. Il dato degli spettatori è crollato: dai 6 milioni del 2019, il 2024 si chiude con metà degli spettatori. 2019. E se in quell’anno le sale attive in Sicilia erano 278, ad oggi sono 234. Quarantaquattro non più operative, dunque, alcune chiuse definitivamente, altre trasformate o chiuse temporaneamente per mancanza di risorse”. Un esempio su tutti il Cinema Centrale di Marsala, che ha definitivamente chiuso i battenti ed è stato venduto a soggetti privati che lo hanno trasformato in un parcheggio.
Per Egidio Bernava Morante, (presidente regionale AGIS), “Lo stato di salute delle sale cinematografiche siciliane è grave, ma non siamo un malato terminale, dobbiamo comprendere cosa possiamo diventare, inventandoci un ruolo nuovo e diverso”.
Proprio per recuperare il terreno perduto, le organizzazioni di categoria chiedono un aiuto da parte della Regione, un sostegno economico da inserire in finanziaria. Chiedono una fiche da tre milioni di euro l’anno per sostenere le sale cinematografiche siciliane. Lo spiega Andrea Peria Giaconia (presidente ANEC di Palermo) che chiede il sostegno della Regione. “Siamo qui per fare il punto della situazione. Dopo la pandemia siamo rimasti in piedi grazie all’aiuto del Ministero della Cultura e della Regione. Oggi facciamo il punto sugli spettatori; quelli che abbiamo perso e quelli che dobbiamo ritrovare. C’è anche un problema di distribuzione, perché le case cinematografiche sono sempre più restie a mandare i film nella sale”.
La crisi dei cinema siciliani viene anche da lontano. Una delle cause del crollo di spettatori è lo sciopero di Hollywood che ha bloccato centinaia di film attesi nel 2024 . “Da un semestre siamo in crisi di spettatori e incassi per la mancanza di prodotti da distribuire. Dipende dallo sciopero degli attori che ha bloccato le produzioni. Dobbiamo scollinare sino al 2025 che speriamo sia l’anno del rilancio”, spiega Paolo Signorelli (Presidente Anec Sicilia).
Anche il mondo degli artisti è a fianco della tradizione Cinema al Cinema. Ecco cosa pensa il regista Pasquale Scimeca. “Ci sono ragazzi che non sanno cosa sia una sala cinematografica. Ma per noi che facciamo cinema la sala è il punto d’inizio e della fine. La fine, perché è lì che ci misuriamo col pubblico quando abbiamo completato un film. L’inizio, perché è dalla sala cinematografica che nasce il dibattito, la riflessione. La crisi dei Cinema non è facile da risolvere. Forse bisogna ripensare a quei luoghi come punti di aggregazione culturale”.