Il cimitero delle auto in via Pensabene, allo Zen 2 di Palermo, si arricchisce di nuove auto date alle fiamme. Prima due, poi quattro e adesso sono cinque: il numero di veicoli bruciati continua ad aumentare. Il tutto in un’area residenziale nella quale sono presenti diversi palazzi e perfino una scuola elementare, quella intitolata a Giovanni Falcone. E, proprio a pochi passi dal plesso intitolato ad uno dei principali paladini della lotta alla mafia, succede davvero di tutto. Un fatto di certo non nuovo per il quartiere popolare della VII Circoscrizione ma, in generale, per i quartieri popolari del capoluogo siciliano. I residenti chiedono maggiore controllo del territorio. Intanto però, gli incivili spadroneggiano di fronte all’assenza delle istituzioni. D’altro canto, quando il gatto non c’è, i topi ballano.
Fatto riscontrato durante la nostra live di venerdì 18 febbraio registrata sul posto. Contesto nel quale Salvatore Tranchina, attivista e residente del quartiere, aveva rivolto l’ennesimo accorato appello alle istituzioni. “Qui la situazione peggiora giorno dopo giorno – dichirava Tranchina -. In una settimana hanno dato fuoco a quattro macchine. Non è solo una questione ambientale, con gli abitanti del quartiere costretti a chiudersi in casa, ma anche di civiltà. Siamo a pochi passi da una scuola. Ogni mattina, le mamme vanno a prendere gli alunni all’uscita. E qui la catasta emette ancora fumo tossico”.
Ovviamente, quello dei roghi non è un fenomeno nuovo. Nel passato recente, si sono già registrati diversi episodi simili in altre zone del quartiere. Appena due settimane ad esempio, è stata data alla fiamme una Fiat Seicento in via Fausto Coppi. Il mezzo è stato completamente sventrato di ogni suo pezzo. Veicolo bruciato insieme alla catasta di ingombranti e mobilio presenti in zona. Rifiuti speciali a cui si affiancava la presenza di amianto, appoggiato su un muretto antistante all’area in questione.
Retrocedendo ancor di più nel tempo, va ricordato il caso che ha visto protagonista l’area di via San Nicola. Una piccola strada che interconnetteva lo Zen 2 all’area di via Lanza di Scalea. L’utilizzo del passato non è un caso. La via è infatti intransitabile a causa della presenza di ingombranti e scarti edili che ne impediscono l’ingresso. Rifiuti, a volte, dati alla fiamme. I residenti hanno provato addirittura a sbarrare la strada con gli stessi mobili abbandonati sul posto. Ciò per impedire ai mezzi di potere accedere sul posto. Ma gli incivili hanno aggirato il problema ed hanno continuato imperterriti a scaricare in zona. Un fatto che testimonia, laddove ce ne fosse bisogno, lo stato di abbandono vissuto dalle periferie di Palermo.