È stata trovata in tempi rapidissimi una soluzione utile per consentire la chiusura per ristrutturazione del pronto soccorso dell’ospedale “Cervello”, senza che questa gravi sulle altre aree di emergenza dell’area metropolitana di Palermo. Sulla questione è intervenuto personalmente il presidente della Regione Renato Schifani che, d’intesa con l’assessore alla Salute Giovanna Volo, si è assicurato la realizzazione di un coordinamento efficiente tra le strutture ospedaliere.
“Abbiamo ragionato con i soggetti coinvolti – dichiara il governatore – al fine di costruire e programmare un sistema coordinato che non rechi in questa circostanza alcun pregiudizio al diritto all’assistenza e alla salute dei cittadini”.
Nello specifico, durante i lavori al “Cervello”, il pronto soccorso di Villa Sofia potrà avvalersi di un notevole incremento di superficie operativa, comprendendo tutto il Padiglione Biondo (circa 1000 mq), con grandi benefici per l’emergenza sanitaria. Inoltre, il temporaneo accorpamento, consentirà l’apertura di altre due postazioni di visita e cura e il Triage avanzato con presenza medica.
Inoltre, i lavori di ristrutturazione del pronto soccorso dell’ospedale “Cervello” non saranno avviati almeno sino a quando non sarà aperta e messa a regime la nuova area di emergenza, potenziata e riqualificata, del Policlinico di Palermo, prevista per il prossimo 27 febbraio.
Scatta la protesta contro la chiusura del pronto soccorso di Villa Sofia-Cervello. Giovedì 23 febbraio la Fials Palermo organizzerà una assemblea con sit-in davanti alla sede legale dell’azienda in viale Strasburgo, per chiedere di essere ricevuta dall’azienda e manifestare il proprio disappunto sulla scelta di chiudere il reparto. “La situazione delle aree di emergenza è già critica – scrivono Giuseppe Forte, Antonio Ruvolo e Giovanni Cucchiara – e non potrà che peggiorare in città considerato che resterà attivo solo il pronto soccorso di Villa Sofia, che inevitabilmente subirà un sovraccarico di accessi”.
La Fials chiede quindi il coinvolgimento delle organizzazioni sindacali in linea con quanto disposto dall’assessorato. Il sindacato quindi “prende atto positivamente della sensibilità mostrata sulla vicenda da parte del presidente della Regione, Renato Schifani e non può che concordare sulla necessità di evitare, “con tutti i mezzi a disposizione”, che si creino gravi disservizi”.