Gli agenti della polizia municipale hanno chiuso per cinque giorni un supermercato in via Villafranca perché non rispettava l’ordinanza del sindaco Leoluca Orlando con la quale era stata vietata la vendita di alcolici dopo le 18.
Gli agenti in borghese hanno constatato che oltre le 18 i clienti uscivano con bottiglie di vino, birra e spumante. Il supermercato è stato multato con 400 euro ed applicata la chiusura amministrativa di cinque giorni.
In sede di verbale la titolare ha annunciato ricorso contro l’ordinanza del sindaco.
“In questo anno di emergenza sanitaria abbiamo lavorato in condizioni di grande difficoltà e abbiamo dovuto adeguarci a norme spesso giuste ma a volte anche assurde e cervellotiche. Abbiamo resistito e sopportato di tutto fino a pochi giorni fa, quando davanti all’ultima ordinanza del sindaco di Palermo – che vieta la vendita di alcolici dopo le 18 anche ai supermercati – abbiamo deciso di rivolgerci al Tar”.
È quanto afferma la società Prezzemolo & Vitale in una nota, in cui aggiunge: “Nonostante un ricorso pendente, ieri sera il nostro punto vendita di via Principe di Villafranca è stato chiuso e sanzionato perché un cliente è stato trovato all’uscita con una bottiglia di vino in mezzo a numerosi altri articoli, a dimostrazione che comunque aveva fatto una normalissima spesa e che non avrebbe certo stappato o brindato davanti al supermercato. Tutto questo è assurdo ma anche insopportabile per chi ogni giorno è costretto a fare ogni sforzo per tenere in piedi una attività”.
La società, assistita dallo studio legale Palmigiano, aveva presentato sabato un ricorso urgente contro l’ordinanza del sindaco: “Riteniamo questo provvedimento illegittimo – spiega l’avvocato Alessandro Palmigiano, che segue l’azienda con i colleghi Ornella Sarcuto e Marco Cassata – perché davanti ai supermercati non si crea alcun assembramento. Nessuno ha mai aperto una bottiglia nei paraggi di un punto vendita Prezzemolo & Vitale. Per di più il Comune, se ciò accadesse, dovrebbe sanzionare chi lo fa e non far gravare sui commercianti la sua incapacità di controllare.
Sotto un profilo tecnico, il provvedimento del Sindaco sconfina in ambiti che non competono al Comune. La questione delle aperture e delle chiusure, ma anche dell’asporto e della somministrazione o vendita di alcol sono disciplinate a livello nazionale da norme che si allacciano alle fasce di colore. Questa intraprendenza e incoerenza a livello locale crea solo un cortocircuito tra istituzioni e un danno economico agli operatori e alle attività commerciali, già massacrati da più di un anno di chiusure a singhiozzo e di divieti comunicati spesso poche ore prima dell’entrata in vigore”.
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