Chiudono dieci negozi Max Casa a Palermo e provincia. Fuori dagli esercizi commerciali le vetrine tappezzate con la scritta “E’ finita davvero, chiudiamo definitivamente”. La catena di negozi, che vende articoli per la casa e piccoli elettrodomestici, chiude e cede l’attività ad un investitore nazionale. I 54 dipendenti dovrebbero essere salvi.
I 9 negozi a Palermo si trovano in viale Lazio, via Malaspina, via Leonardo da Vinci, viale Strasburgo, piazza Aldo Moro, corso Finocchiaro Aprile, via Marchese di Roccaforte, via Terrasanta e via Oreto. Un’altra attività della catena invece si trova a Bagheria. Gli esercizi stanno svendendo la merce con ribassi al 70% fino al 31 dicembre. La chiusura definitiva, invece, avverrà intorno alla metà di gennaio quando i locali saranno sgomberati. La catena è stata acquistata da un’altra società che avrebbe garantito di fare transitare nei nuovi punti vendita tutti i dipendenti.
A Palermo diverse altre catene sono state colpite dalla crisi. Lo scorso mese di novembre è stata annunciata la chiusura del punto vendita Kasanova di via Florestano Pepe a Palermo. La Uiltucs Sicilia, intervenuta nella vertenza, ha aperto un confronto con la proprietà riuscendo a ottenere rassicurazioni sulla ricollocazione dei dieci dipendenti che dunque non perderanno il proprio posto. Nell’ambito della vertenza la Uiltucs ha appreso anche della prossima chiusura del negozio del centro commerciale La Torre, su cui si è aperto un nuovo dialogo per tutelare anche in questo caso i livelli occupazionali.
“La situazione legata al caro energia e al caro affitti – spiegano Marianna Flauto, segretario generale Uiltucs Sicilia e da poco eletta nella segreteria nazionale della Uiltucs e Ida Saja segretario regionale – sta causando numerosi problemi a tutti quei punti vendita del commercio che non riescono a reggere l’aumento dei costi. Nel caso di Kasanova si assiste a un processo di riorganizzazione aziendale che punta alla chiusura di quei punti vendita ritenuti non performanti. Ma anche a un piano di sviluppo nell’Isola che ha visto, negli ultimi anni, l’apertura di nuovi punti vendita in Sicilia. Dunque registriamo la sofferenza di numerosi esercizi commerciali anche all’interno di rinomate catene”.