“Chiediamo giustizia per papà, morto da eroe”, la rabbia dei figli di uno degli operai morti a Casteldaccia

“Chiediamo giustizia e di conoscere che cosa è accaduto a Casteldaccia“. A parlare sono i tre figli di Ignazio Giordano, 58 anni, morto ieri, insieme a quattro suoi colleghi, mentre stava ispezionando un pozzetto.

Gaspare, Davide e Fabrizio sono tre grandi lavoratori. Il primo è impiegato in una ditta di manutenzioni che opera al servizio dell’ospedale di Siracusa. Il secondo vive in Germania, a Brema, dove è dipendente di una società del settore automobilistico. Il terzo è infermiere all’ospedale Ingrassia di Palermo.

La telefonata senza risposta

E’ stato proprio quest’ultimo, dopo avere tentato inutilmente di contattare per telefono il padre, ad apprendere in ospedale che il padre era tra le vittime della strage di Casteldaccia. Ignazio Giordano abitava in via Verrocchio a Partinico, era un operaio specializzato, svolgeva regolarmente corsi di aggiornamento e aveva prestato il servizio militare nei vigili del fuoco.

Leggi anche

“Ci vado io”, poi le grida di aiuto, gli ultimi istanti di vita degli operai di Casteldaccia in soccorso del loro capo

Insomma non era uno sprovveduto e conosceva bene i rischi del mestiere. Da sette anni lavorava per la società Quadrifoglio Group “Operava nelle fognature, negli acquedotti e nello smaltimento dell’amianto ed era cosciente – sottolineano i tre figli – che il suo lavoro era rischioso. Ieri, dopo l’incidente, non siamo stati avvisati da nessuno, abbiamo saputo tutto dai mezzi di informazione e dai social. Nostra madre è andata nella sede della ditta per avere conferme della tragedia”.

Adesso i tre fratelli Giordano chiedono di fare chiarezza sulle cause della tragedia: “Vogliamo capire da dove è arrivato questo gas che ha ucciso nostro padre. Sappiamo che è stato tra gli ultimi a scendere nel pozzetto e che aveva tentato di aiutare gli altri. Di certo sappiamo che è morto da eroe”.

Leggi anche

Strage di Casteldaccia ecco perché gli operai sono scesi nell’impianto di sollevamento

Le indagini

Gli operai non sarebbero dovuti scendere nella vasca. Non era previsto nell’appalto. Il lavoro doveva essere svolto in superficie. Uno spurgo dai pozzetti, tanto che gli operai avevano in dotazione una pala meccanica per rimuovere i pozzetti e un auto spurgo per eseguire gli interventi di pulitura dell’impianto fognante.

Leggi l'articolo completo