Si sarebbe rifiutato di dare le generalità ai carabinieri intervenuti nel suo locale, il Kalandria, a Sferracavallo, dove era scoppiata una rissa durante una festa di laurea.
La discussione con gli investigatori è salita di tono e per Manfredi Lombardo è scattato l’arresto per resistenza a pubblico ufficiale.
Lombardo si è candidato nel 2012 alle elezioni in una lista che appoggiava Claudio Fava alla presidenza della Regione, il posto del candidato governatore fu preso poi da Giovanna Marano. La misura è stata convalidata dal gip questa mattina e a Lombardo, che è stato scarcerato, è stato imposto l’obbligo di firma.
“In occasione di una festa di laurea presso il locale un ospite si è ubriacato – racconta Lombardo – e ha colpito diversi clienti, motivo per cui è stato prontamente bloccato e accompagnato all’uscita. Contestualmente ho chiamato il 112 perché l’ospite tentava di entrare.
Dopo circa mezz’ora sono arrivate tre pattuglie dei militari che hanno accusato la sicurezza del locale e me di avere malmenato l’ospite. Uno dei militari mi ha richiesto un documento identificativo. Ho risposto che avrei dovuto recuperarlo”.
“Nel clima di grande nervosismo che si respirava, alimentato anche dagli amici dell’ospite molesto, – spiega – un altro carabiniere mi ha afferrato per un polso e mi ha storto il braccio dicendomi di seguirlo.
Sono stato strattonato. Ritengo che non sia possibile, nel 2018 e in una società civile, subire violazioni corporali da parte delle forze dell’ordine.
Immediatamente dopo sono stato ammanettato e portato in strada, per poi salire su un’auto di servizio che mi ha condotto in caserma. Intendo immediatamente cedere l’attività e il locale perché ritengo che in questa città non ci siano le condizioni per operare serenamente”.
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