“Non lo vuoi capire che si bruciano le persone. Non ti entra nel cervello non ti entra”. Così diceva Pietro Cannarozzo, operaio dell’azienda foreste intercettato dai carabinieri al figlio Angelo nel corso dell’indagine sugli incendi che hanno devastato il comune di Monreale (Pa) nell’estate del 2017.
“Ma che mi interessa che si bruciano le persone”, risponde il figlio. “Se dessero di nuovo fuoco alla tua casa ti piacerebbe?” aggiunge il padre. “La casa? Il terreno che c’entra la casa”, aggiunge il figlio.
“Quando dai fuoco vicino alla casa non ti brucia pure la casa?”, prosegue il padre. “Che mi interessa a me. Che è mia la casa? Per questo quando si brucia devo essere solo io. Non voglio nessuno con me”.
Padre e figlio sono accusati anche di furto di ferro nella zona di San Martino delle Scale. “Se io avessi la troncatrice, questa motosega, mi farei tutto San Martino. Quadralini tutte le cose taglierei subito. Non si salverebbe niente. Se avessi la troncatrice dei pompieri io non si salverebbe niente, quadralini, portoni in terra tutte cose a terra”, così diceva Angelo Cannarozzo mentre parlava con il padre che diceva. “a lavorare non ci vado più. Me ne vado in galera pure io. Dobbiamo andare a vedere se trovano gli attrezzi della forestale”.
“Le cose della forestale (gli attrezzi rubati) non li trovano loro – aggiunge il figlio Angelo – denunce di queste non ce n’è. Non sono denunciate queste cose non possono fare niente”.
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