Caro bollette ma anche lotta al precariato, alla disoccupazione e contro i tagli della manovra economica del governo Meloni. Questi i temi portati in piazza dalle sigle sindacali Cgil e Uil, questa mattina in una manifestazione organizzata a Palermo. Assente la Cisl. Previsto anche uno sciopero generale di quattro ore.
“Caro bollette fuori controllo”
“In piazza – dice Salvatore Guttilla, segretario organizzativo UIL Sicilia – per difendere i diritti dei più deboli, più dei giovani e degli anziani dei precari e dei disoccupati. Le misure messe in campo da questa manovra non rispondono alle reali esigenze delle persone. Scendiamo in campo perché con un’inflazione al 11% e un caro bollette fuori controllo, secondo noi il Governo doveva mettere il campo misure diverse. Il governo risponde aumentando il tetto del contante a 5000 e cancellando le cartelle di 1000 euro. Così strizza l’occhio a chi evade le tasse. Chi evade le tasse però ruba.
“Una manovra che non risolve i problemi”
“Noi siamo oggi in piazza qui a Palermo perché siamo di fronte a una manovra che non risolve i problemi del mondo del lavoro, anzi li aggrava. Siamo in piazza perché siamo di fronte a una manovra finanziaria che non affronta i problemi dei lavoratori e dei pensionati, anzi sposta risorse per finanziare il taglio delle tasse a coloro i quali hanno un reddito di 7000 al mese. Tutto questo è inaccettabile e poi a maggior ragione qui in Sicilia, dobbiamo più alto tasso disoccupazione e precarietà, non vengono date nessun tipo di risposta.
Commozione per Angelo Salamone
A piazza Verdi i comizi del segretario regionale Uil Salvatore Gutilla e della vice segretaria nazionale della Cgil, Gianna Fracassi. A parlare anche lavoratori, pensionati, studenti. Sulle bandiere una coccarda nera, in segno di lutto, per ricordare l’operaio di una ditta dell’indotto dei Cantieri navali di Palermo, Angelo Salamone, che ha perso la vita durante il proprio lavoro. “Noi auspichiamo – aggiunge Mannino – innanzitutto che venga cancellata la vergogna della aumento dell’utilizzo dei voucher, un taglio delle tasse per i redditi medio-bassi e soprattutto una riforma previdenziale e poi politiche davvero di rilancio dell’economia della nostra regione.
“La Sicilia è solo una riserva di voti”
Anche il PD in piazza a Palermo con Cgil e Uil per contestare contro la finanziaria “che colpisce il Sud e i più deboli, non combatte le disuguaglianze e non aiuta lo sviluppo”. Loo ha detto Sergio Lima, presente in piazza Verdi, in rappresentanza della segreteria regionale del PD Sicilia. “La Sicilia è destinata a pagare un prezzo altissimo – continua Lima- , una regione vista solo come riserva di voti e consenso e poi abbandonata al suo destino dal governo delle destre. Non un euro è destinato ad affrontare i grandi temi della questione meridionale, non un singolo intervento offre risposte alle migliaia di giovani costretti a scegliere tra disoccupazione ed emigrazione forzata, non una proposta utile per ridurre le disparità sociali. Insomma – conclude – una finanziaria che strizza gli occhi ai pochi garantiti e colpisce duramente il resto del paese.”
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