“Cesare Terranova: il giudice e l’impegno parlamentare”. E’ questo il tema del dibattito organizzato dal PD Sicilia per ricordare il magistrato ucciso il 25 settembre 1979 assieme al maresciallo di pubblica sicurezza Lenin Mancuso, nel 45° anniversario dell’omicidio di stampo mafioso.
Cesare Terranova, infatti, fu il primo magistrato ad “intuire” la scalata dei corleonesi di Totò Riina e fornì un grande contributo di conoscenza del fenomeno mafioso in un’epoca in cui era praticamente impossibile anche solo pronunciare la parola mafia.
“Fu il primo magistrato a mettere per iscritto nella sentenza istruttoria per la strage di viale Lazio del 10 dicembre 1969 che gli amministratori comunali di allora rappresentavano in centro propulsore della nuova mafia – afferma Anthony Barbagallo, segretario regionale del PD Sicilia e segretario della Commissione nazionale antimafia – e dal 1972 al 1979 fu anche lui segretario della commissione nazionale antimafia, un incarico che ricopro sentendone doppiamente la responsabilità. Proprio in virtù della sua profonda esperienza firmò insieme a Pio La Torre la relazione critica di minoranza in cui venivano evidenziati i rapporti tra mafia, politica e imprenditoria, in particolare con esponenti di spicco della Democrazia Cristiana, come Giovanni Gioia, Vito Ciancimino e Salvo Lima”.
Per ricordarne la storia umana, politica e professionale del magistrato e del poliziotto Lenin Mancuso, il PD organizza un incontro che si terrà il 25 settembre, a partire dalle ore 17, presso la Sala Gialla di Palazzo dei Normanni, al quale prenderanno parte, oltre allo stesso Barbagallo, anche la professoressa universitaria Francesca Terranova, nipote del giudice; Antonio Balsamo, sostituto procuratore generale in Cassazione; il presidente della commissione regionale antimafia all’Ars, Antonello Cracolici; Peppe Provenzano, parlamentare PD e componente della commissione nazionale antimafia e l’eurodeputato Dem, Giuseppe Lupo. A moderare il dibattito la giornalista Lara Sirignano.
“Il 25 settembre è una di quelle date drammatiche per il calendario dei siciliani onesti: segna infatti l’uccisione mafiosa del giudice Cesare Terranova, assassinato insieme al maresciallo Lenin Mancuso, ma anche del presidente della corte d’Appello di Caltanissetta, Antonino Saetta, colpito in un attentato mentre era in auto con il figlio. Due magistrati che avevano intuito anzitempo la pericolosità e il rischio di infiltrazioni di cosa nostra, in un periodo di complicità e negazione del fenomeno mafioso da parte delle istituzioni. Oggi ricorderemo con un convegno all’Ars l’impegno del giudice Terranova, perché esercitare la memoria è un diritto per richiamare tutti a resistere alla cultura mafiosa con i propri comportamenti”. Lo ha detto il presidente della commissione Antimafia all’Ars, Antonello Cracolici.