La conferenza stampa ufficiale è prevista per oggi all’Ars ma già ieri le anticipazioni di BlogSicilia hanno fatto saltare sulla sedia molti nella maggioranza di Centrodestra nell’isola. Così arriva a Palermo personalmente il segretario nazionale dell’Udc Lorenzo Cesa per spiegare cosa succede adesso nel partito di centro che ‘ingloba’ (diciamo così anche se non è una annessione) IdeaSicilia il Movimento dell’assessore regionale all’Istruzione e alla Formazione professionale Roberto Lagalla
In attesa della conferenza stampa nessuno parla ufficialmente fra i protagonisti di questa vicenda politica ma i contorni si definiscono e fra i corridoi il Lagalla pensiero circola. Tanti amici, infatti, sono andati a parlare con l’ex Rettore di Palermo o lo hanno chiamato al telefono dopo aver letto cosa stava accadendo. E lui ha risposto un po’ a tutti allo stesso modo.
Innanzitutto IdeaSicilia non si scioglie in questa fase ma confluisce nell’Udc tanto che si è deciso di mantenere il doppio simbolo in Assemblea regionale. Un gruppo unico con Udc e IdeaSicilia. Il doppio simbolo potrebbe essere utilizzato anche in altre occasioni.
La spiegazione dell’adesione data agli amici ‘preoccupati’ poi è chiara e diretta: si tratta di un passo di buona volontà verso un partito con il quale si condividono i principi fondanti, gli ideali politici. Insomma un passo per una maggiore unità del frammentato Centrodestra siciliano. Lui, Lagalla, allontana l’idea che questo serva a supportare la sua candidatura a sindaco ma è difficile togliere questa ricostruzione dalla mente ‘politica’ di chi lo circonda, dei suoi alleati e anche degli oppositori.
La voce forte diffusa nella giornata di ieri è che questa adesione e poi la candidatura a sindaco di Palermo di Roberto Lagalla passi per un accordo di livello nazionale. Un accordo che prevederebbe il candidato sindaco di Palermo al centro della coalizione, il Presidente della Regione alla Lega, la conferma della presidenza dell’Ars e diversi altri candidati nei comuni medio grandi per Forza Italia e il sindaco di Catania nel 2023 a Fratelli d’Italia.
Ma parlando con i suoi lo stesso Lagalla smentisce di rientrare in un accordo nazionale. Anzi sottolinea di non essere a conoscenza di alcun accordo di questa natura e ribadisce che non è tempo di parlare di candidature. Tutto si fa alla ricerca di una unità di centro già ricercata in altri modi e non trovata (patto dei paccheri docet).
Ma Lagalla nell’Udc dove milita anche chi non ha voluto al tavolo dei paccheri l’ex presidente della Regione Totò Cuffaro stride un poco. In fondo Lagalla nasce politicamente proprio con Cuffaro e l’amicizia non è un mistero per nessuno. Anche qui a chi gli chiede lui risponde placido che si comincia da qui ma si spera di allargare a chi ci starà portando con se i medesimi valori. Insomma porta spalancata alla Nuova Dc.