La scorsa notte il marito di una paziente ha distrutto la porta del pronto soccorso dell’ospedale Cervello e minacciato le guardie giurate.
L’uomo ha distrutto la porta d’ingresso del reparto
Il palermitano di 35 anni vittima di un incidente insieme alla moglie era stato trasportato all’ospedale Villa Sofia per alcuni controlli. Dimesso, è andato al Cervello per sincerarsi delle condizioni della moglie arrivata anche lei in codice verde. I tempi d’attesa ieri al pronto soccorso erano stati molto lunghi per via di cinque codici rossi. Spazientito per l’attesa ha distrutto la porta d’ingresso.
Bloccato dai vigilantes, poi dalla polizia
E’ stato bloccato da due guardie giurate che l’hanno dovuto fronteggiare. Subito dopo sono arrivati gli agenti di polizia che lo hanno denunciato.
La denunci dei sindacati
“Quanto avvenuto dimostra che c’è un problema di carenza del personale nei pronto soccorso e che tanto bisogna fare – dice Giuseppe Forte, commissario Fials Palermo – Questi comportamenti vanno condannati senza alcuna giustificazione, spesso anche per le guardie giurate è difficile intervenire essendo in numeri inferiore agli utenti che si rendono protagonisti di atti vandalici. Come Fials siamo pronti a collaborare con l’assessorato per trovare soluzioni che possano garantire l’incolumità dei pazienti e di tutti gli operatori sanitari”.
L’ennesima aggressione in un ospedale siciliano
Un medico del Pronto Soccorso di Militello è stato aggredito e colpito violentemente alla testa da un uomo di 28 anni che, intorno all’una di notte, si era recato al Pronto Soccorso dell’Ospedale “Basso-Ragusa” per cure di lieve entità. L’uomo ha anche spintonato un’infermiera che si era frapposta fra lui e il medico. Sul posto sono tempestivamente giunti i Carabinieri che hanno constatato e verbalizzato i fatti. Nell’aggressione il medico ha riportato una evidente contusione al capo. Mentre l’infermiera delle escoriazioni al braccio. Entrambi hanno continuato il loro turno di lavoro. Ferma condanna da parte dei vertici dell’Asp di Catania.
Commenta con Facebook