Le elezioni amministrative di Palermo e Messina saranno un banco di prova in vista delle elezioni regionale. Mentre la coalizione di centrosinistra prova a trovare un candidato unico, annunciando le primarie per l mese di luglio (Leggi qui), nel centrodestra l’attenzione è rivolta alle consultazioni comunali dei due grandi centri siciliani. La speranza, per molti “anti-Musumeci” è che il candidato di centrodestra Roberto Lagalla possa arrivare a vincere al primo turno.
L’ultimatum della Meloni
Il giorno dopo, infatti, scade l’ultimatum imposto dalla leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, sostenitrice del Musumeci Bis. A pesare sulla causa della meloni ci sarebbe anche un sondaggio che darebbe Musumeci competitivo per la vittoria già al primo turno. Merce che la Meloni mette in bella mostra per dare peso alla ricandidatura dell’attuale governatore siciliano. Se a Palermo non si dovesse andare al ballottaggio, il fronte contrario al Musumeci bis potrebbe interrompere i tentennamenti.
Spunta il nome di Stancanelli
E la Meloni sa anche che dalla coalizione potrebbe anche arrivare un nome alternativo, quello di Raffaele Stancanelli che era presente alla kermesse di sabato scorso a Palermo con Giorgia Meloni. Obiettivo di certe ali della coalizione è dunque il cambio di cavallo in corsa anche i nomi sono ancora tanti. Una partita a scacchi.
Miccichè corteggia Pd e M5S
E Micchichè gioca a carte scoperte chiamando in causa il Movimento 5 Stelle e facendo il nome di Giancarlo Cancelleri. Quest’ultimo dovrebbe essere uno dei candidati alle primarie del centrosinistra qualora il voto interno tra i grillini desse il via libera al terzo mandato. Il capo siciliano di Forza Italia starebbe anche tentando l’approccio con il Pd siciliano. L’intenzione sarebbe qualla di proporre un accordo trasversale sul modello del governo nazionale visto che il Pd e il M5S devono ancora sciogliere tanti nodi in vista delle primarie, in primis quelli sull’organizzazione delle consultazioni stesse per eleggere il proprio candidato.
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