Il puzzle dei nuovi centri comunali di raccolta rifiuti a Palermo. C’è chi li vuole disperatamente, anche cercando siti alternativi in altre Circoscrizioni. Altri invece chiedono spostamenti verso altre sedi. E trovare un accordo non è proprio semplice. A Palazzo Comitini si discute la delibera relativa al posizionamento delle sei nuove strutture finanziate con fondi europei e che, nelle intenzioni dell’Amministrazione, dovrebbero portare ad un aumento delle performance della raccolta differenziata in città. Un tallone d’Achille non solo per il Comune di Palermo ma anche e soprattutto per l’autonomia della discarica di Bellolampo, fiaccata ormai dall’arrivo giornaliero di 860 tonnellate di rifiuti (800 da Palermo e 60 dai 14 comuni della provincia autorizzati). Differenziare non è più un’opzione, è una necessità.
CCR spostati per far posto a due nuovi asili nido
“La raccolta differenziata al 20% è una vergogna per la città”, ha dichiarato a tal proposito il presidente di Rap Giuseppe Todaro. L’obiettivo dichiarato di tutti è di alzare le percentuali. Per farlo, i centri comunali di raccolta (che per comodità chiameremo CCR) sono lo strumento fondamentale. Una sorta di chiave di volta per dotare le aree sprovviste della città di spazi in cui poter effettuare conferimenti suddivisi per materiale. La delibera al vaglio del Consiglio Comunale prevederebbe la costruzione di sei nuove strutture in città. Originariamente, le stesse dovevano essere in via Paruta, via Laudicina, via Saline, viale Michelangelo, via Nina Siciliana e viale dell’Olimpo. Poi però sono insorti una serie di problemi, alcuni dei quali praticamente invalicabili. Quest’ultimo è stato il caso dei CCR di viale Michelangelo e di via Laudicina.
Aree che, come ha raccontato la redazione di BlogSicilia nei mesi scorsi, hanno visto una sovrapposizione di progetti. In pratica, nello stesso sito, era prevista non solo la costruzione dei CCR ma anche di due nuovi asili nido. Alla fine la volontà condivisa di tutti ha portato a dare la precedenza alle strutture scolastiche, ponendo però il problema di dove trasferire i centri in questione. Con riguardo a via Laudicina, la soluzione è stata trovata attraverso un costante dialogo fra gli uffici del Comune e delle Circoscrizione. Alla fine si è optato per un trasferimento verso via Azoti, un’area della III Circoscrizione. Progetto quindi salvo, anche se spostato geograficamente rispetto al progetto originale.
Ben diverso è stato il caso relativo al CCR di viale Michelangelo. In un primo momento, il rischio di perdere i fondi è stato più di una possibilità. Poi però è arrivata la possibile soluzione. A suggerirla è stato il consigliere comunale di Progetto Palermo Massimo Giaconia. L’idea su cui si basa il piano per salvare i fondi è quella di recuperare un’area di proprietà dello IACP sita in via Caltagirone, nel quartiere di Borgo Nuovo. In un primo momento, l’istituto Case Popolari avrebbe negato il consenso. Questo perchè, riferiscono fonti di Radio Palazzo, l’intento del Comune era quello di chiedere soltanto una porzione della struttura. A sbloccare l’impasse è stata proprio la volontà di richiedere l’intero terreno da 13000 metri quadrati, al momento in uno stato di abbandono ed incuria. Tutto fatto quindi? Non proprio. Servirà un emendamento per integrare la soluzione, ma i fondi potrebbero essere salvi.
Stesso nuovo di CCR, location diverse rispetto alle originali
La sensazione però è che non si tratti delle sole modifiche pensate al piano originale. Se sui progetti di viale Michelangelo e via Laudicina c’erano problemi oggettivi che ne hanno comportato lo spostamento, ci sono progetti che potrebbero andare incontro a cambiamenti per motivi diversi. Casistica in cui rientra ad esempio il CCR di via Paruta, in IV Circoscrizione. In passato, residenti ed operatori della zona hanno chiesto di ripensare alla costruzione della struttura. Ciò perfino con una raccolta firma poi consegnata agli uffici del Comune. Cittadini che potrebbero essere ascoltati dopo un lungo confronto con gli uffici dell’Amministrazione Comunale. Fra le opzioni alternative si sta valutando un sito posizionato in via Alberto Verdinois, nel cuore di Medaglie d’Oro. Una soluzione che permetterebbe di conservare un presidio alla IV Circoscrizione, anche se lo stesso sarebbe pericolosamente vicino a quello attualmente esistente in via Ernesto Basile.
Problema, quello della sovrapposizione di CCR, che potrebbe riguardare anche una delle due strutture da edificare in VII Circoscrizione. Posto che sull’area di viale dell’Olimpo non ci dovrebbero essere problemi, così come per l’area di via Nina Siciliana, discorso diverso potrebbe riguardare l’impianto da fare in via Saline, a Mondello. Secondo alcuni pezzi di maggioranza, il CCR potrebbe essere troppo vicino alle villette residenziali. Fatto per il quale si potrebbe propendere verso un trasferimento del centro comunale di raccolta in via Lanza di Scalea. Area meno residenziale, ma al contempo davvero vicina ad altre due strutture già esistenti, ovvero i CCR di via Nicoletti e quello di via Minutilla. Trovare un equilibrio a questa intricata matassa spetterà al Consiglio Comunale. Il tutto mentre in aula si dovrebbe iniziare a discutere del futuro contratto di servizio di Sispi.
Commenta con Facebook