Sono complessivamente centoundici e lavorano per 70 deputati.In media un dipendente e mezzo per ogni deputato da aggiungere ai dipendenti dell’Ars e agli stabilizzati. Sono le cifre dei nuovi ‘portaborse’ che in realtà portaborse non sono. Le assunzioni a tempo determinato effettuate dai gruppi all’Ars in questa legislatura sono finite Subito davanti alla Corte dei Conti che questa mattina ha convocato tutti i presidenti dei gruppi parlamentari in udienza pubblica per chiedere loro conto di queste assunzioni.
Se a questi si aggiungono i dipendenti diretti dei gruppi, gli uomini di staff e i consulenti la cifra sale a 226: 162 sono inquadrati dai gruppi parlamentari (88 portaborse e 74 stabilizzati) e 64 sono stati arruolati nei propri staff dai nove componenti del Consiglio di presidenza dell’Ars. Venti sono i collaboratori che fanno parte dello staff del presidente dell’Ars, Gianfranco Miccichè. Gli esterni sono, dunque, di più degli interni visto che i dipendenti dell’amministrazione sono 177.
La palma delle assunzioni in base alla Legge Monti spetta al Pd con 34 portaborse per 11 deputati praticamente tre per ciascuno onorevole col resto di uno, simile la situazione dentro Forza Italia con 32 portaborse per 13 deputati, anche qui quasi tre a testa; solo il terzo posto è pentastellato con 24 portaborse per venti deputati, uno a testa con resto di tre, infine i Popolari e Autonomisti arrivano ultimi in questa speciale classifica ma battono tutti nelle proporzioni: 21 portaborse per sei deputati, quasi 4 a testa.
Ma a prescindere dai numeri la questione è anche il rispetto dei contratti. Con la legge Monti ogni deputato ha a disposizione un D6 ovvero una somma di 58 mila euro da far spendere all’Ars per i dipendenti del gruppo. C’è chi ha applicato correttamente i contratti di categoria assumendo giornalisti, videomaker, avvocati e così via e chi, invece, ha spezzettato questa somma per pagare poco e male persone con qualifiche diverse dalle competenze, quando ce ne sono.
La stranezze vanno dall’assunzione degli ex onorevoli non riconfermati a quella dei figli dei consiglieri con mansioni antincendio, ma ci sono perfino persone assunte come colf.
Ad aprire l’udienza pubblica questa mattina è stato il presidente della sezione controllo Maurizio Graffeo. Convocati e presenti Presenti tutti i capigruppo: Giuseppe Lupo del Pd, Valentina Zafarana dei 5 stelle, Giuseppe Milazzo di Forza Italia, Alessandro Aricò di Diventerà Bellissima, Carmelo Pullara dei Popolari autonomisti, Nicola D’Agostino di Sicilia futura e Cateno De Luca del gruppo misto.
L’attenzione della Corte dei Conti prima ancora di concentrarsi sui nuovi assunti si fissa sui così detti stabilizzati ovvero 80 precari che l’Ars ha stabilizzato in forza di una legge e che sono a disposizione dei gruppi. che senso hanno queste figure se poi si contnua a ricorrere all’esterno? è la domanda che si pongono i magistrati contabili.
Differenti le contestazioni: ai 5 stelle viene rimproverato l’aver applicato stipendi troppo alti agli stabilizzati, in casa Forza Italia non tornano le qualifiche. Per Pd e Diventerà Bellissima il problema sembra legato proprio al mancato utilizzo degli stabilizzati se non in minima parte.
Una serie di contestazioni rispetto alle quali i gruppi dovranno opporsi e giustificarsi oppure adeguare contratti e spesa
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