L’appuntamento per consegnare i cento euro per la protesi realizzata dai sanitari dell’Asp di Palermo era fuori dagli ambulatori di via La Loggia accanto al venditore di pane e panelle.

Il racconto di un’anziana

A incastrate il medico odontoiatra Giuseppe Guiglia, l’odontotecnico Sebastiano Lanza e l’infermiere Massimo Vito Salvatore Cumella, accusati di concussione, è stata l’arzilla vecchietta di 84 anni. E’ stata lei a raccontare ai militari che quel pagamento in contanti, senza ricevuta e fuori dai locali dell’Asp non la convincevano. “Mi sono sempre rivolta all’Asp e non ho mai pagato”.

La vicenda inizia il 17 luglio. La paziente si reca all’Asp di via La Loggia. Ha tutto la prenotazione al Cup, la prescrizione medica e l’esenzione totale. Qui, come riportato nell’ordinanza del gip di Palermo Clelia Maltese, l’odontotecnico Lanza le prende l’impronta per eseguire la protesi. Poi le si avvicina e le dice che questo lavoro costa 100 euro. L’anziana sta al gioco, ma racconta tutto a casa. Il figlio della donna si presenta dai carabinieri e racconta tutto.

L’appuntamento per la consegna dei soldi

Viene predisposto un servizio di osservazione che segue la donna che va in ambulatorio. L’appuntamento per la consegna dei soldi è il 21 luglio. Ma il pagamento extra slitta. Il 24 luglio a fine seduta l’infermiere Cumella dice alla pensionata: “che fa signora se sta andando? Niente ci deve lasciare? Come era rimasta con il dottore”? “Io con fare sornione – risponde l’anziana – ho risposto che si trattata dei soldi che avrei dovuto consegnare all’odontoiatra e lui mi ha risposto di sì. Visto che la protesi dentaria mi verrà consegnata molto probabilmente mercoledì prossimo gli ho risposto che i soldi – specificando i 100 euro – li avrei consegnato in quella data. Ho salutato e sono andata via”.

Il 26 luglio ricevuta la protesi la donna consegnava ai tre sanitari cento euro in banconote già fotocopiate. I carabinieri entrati subito dopo le trovavano in tasca a Lanza. I tre sanitari in servizio all’Asp di Palermo sono stati arrestati e sospesi per un anno dal servizio.

L’Asp di Palermo si costituirà parte civile

“L’Asp di Palermo si costituirà parte civile nei procedimenti a carico dei 3 operatori del Pta Biondo arrestati dai carabinieri”. Lo ha detto il Commissario straordinario dell’Azienda sanitaria, Daniela Faraoni, che ha aggiunto: “Se le accuse dovessero essere confermate, ci troveremmo di fronte ad un aberrante sistema di malaffare”.

“Saranno attivati, immediatamente, i procedimenti disciplinari del caso – ha concluso il Commissario straordinario dell’Asp – riservandoci di agire in tutte le sedi competenti”.

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