Palermo

Il celebre Markus Stenz sale sul podio dell’Orchestra Sinfonica Siciliana per dirigere Beethoven e Mahler

È il direttore tedesco Markus Stenz – fra i più apprezzati oggi per le pagine del tardo Ottocento e con non pochi riconoscimenti internazionali tra cui un Gramophone Award – a salire sul podio dell’Orchestra Sinfonica Siciliana per i concreti di questa settimana della 65a Stagione 2024/2025, venerdì 6 (ore 21) e sabato 7 dicembre (ore 17.30) al Politeama Garibaldi.

Il programma

In programma due pagine celeberrime e molto amate come l’ouverture Leonore n. 3 op. 72 di Ludwig van Beethoven e la Sinfonia n. 1 in re maggiore “Il Titano” di Gustav Mahler.

La famosissima pagina beethoveniana, con cui frequentemente si aprono i concerti di tutto il mondo, è – come si evince dal titolo – la terza ouverture scritta per l’unica opera teatrale del compositore di Bonn, Fidelio, il cui titolo originario era, appunto, Leonore. Insoddisfatto per varie ragioni dalle prime due ouverture preparate per il debutto dell’opera nel 1805 Beethoven ne preparò una terza ma poi anche una quarta versione. Mahler come direttore d’orchestra inseriva la Leonore n. 3 nell’opera, prima dell’ultimo quadro, un uso rimasto in voga anche oggi.

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La pagina beethoveniana

La Sinfonia n. 1 in re maggiore “Titano” apre il catalogo autobiografico delle sue sinfonie, una via per esprimere il suo mondo interiore attraverso la musica. L’avvio è ancora legato al mondo dei poemi sinfonici di Liszt tanto è vero che per la prima a Budapest nel 1899, la Sinfonia si intitolava Symphonische Dichtung in zwei Teilen (Poema sinfonico in due parti) e con un programma del quale la prima parte, intitolata Giorni della giovinezza – fiori, frutti e spine, comprendeva i primi tre movimenti, e la seconda, Commedia umana, gli ultimi due. Come riccorda nelle note di sala Riccardo Viagrande, «La Sinfonia subì nel corso degli anni vari rifacimenti con modifiche dei titoli e sostituzioni di movimenti.

I titoli

I titoli dei movimenti della prima versione erano infatti: Eterna primavera per il primo che descriveva il risveglio della natura all’aurora; Blumine – Una ghirlanda di fiori per il secondo in seguito eliminato; A gonfie vele per il terzo; Piantato in asso – Marcia funebre alla maniera di Callot per il quarto in cui era descritto il funerale del cacciatore e, infine, Dall’Inferno al Paradiso per il quinto aperto da una musica che esprimeva l’erompere improvviso di un cuore ferito. Per la seconda versione, eseguita ad Amburgo nel 1893 e a Weimar l’anno successivo, Mahler, pur mantenendo intatta la struttura in cinque movimenti, decise di dare al poema sinfonico il titolo di Aus dem Leben eines Einsamen (Dalla vita di un solitario), come si legge nel manoscritto del 1891 conservato nella Osborn Collection presso la Yale University. Questo titolo fu sostituito in seguito con quello definitivo di Titano tratto dall’omonimo romanzo di Jean Paul che, secondo quanto affermato dal compositore stesso, non ispirò direttamente la sua opera.

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Il protagonista

Essa, infatti, non è una puntuale realizzazione musicale del lavoro narrativo, il cui protagonista Roquairol, il Titano appunto, costituisce un eroe negativo che si configura come l’alter ego dell’altro protagonista del romanzo, il principe Albano, eroe positivo. Probabilmente ad attirare l’interesse di Mahler non fu tanto la figura di Roquairol, protagonista di una vera e propria Verbildung (deformazione), la cui vita fu caratterizzata da un’eccessiva importanza data alle apparenze e a un vacuo estetismo, quanto la sua accesa sensibilità romantica. […] Presentata al pubblico come Sinfonia n. 1 il 16 marzo 1896 a Berlino, Mahler decise di eliminare, insieme al secondo movimento Blumine, anche il titolo Titano e il programma. Il titolo Titano è, tuttavia, ancora oggi usato per identificare questo lavoro».

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