“L’edilizia è un settore trainante per l’economia e la pubblica amministrazione deve sempre fare la propria parte garantendo efficienza, trasparenza e certezza dei tempi nelle procedure. Nel nostro programma per il governo della Sicilia questa priorità va di pari passo con l’obiettivo di dare massimo impulso alla crescita infrastrutturale e allo sviluppo sostenibile del territorio, mettendo a frutto nel migliore dei modi i finanziamenti europei. Il mio è l’approccio del fare e del lavorare insieme”. Lo ha detto oggi pomeriggio Caterina Chinnici, candidata alla presidenza della Regione Siciliana per la coalizione del centrosinistra alle elezioni del 25 settembre, incontrando a Palazzo Forcella De Seta il Consiglio generale di Ance Palermo, il suo presidente Massimiliano Miconi e i presidenti degli enti bilaterali Cepima e Panormedil-Cpt.
La norma rimasta inattuata
“Tra le prime cose in agenda in caso di mia elezione – ha aggiunto Caterina Chinnici – ci sono l’aggiornamento e la piena attuazione, mancata finora, della legge 5 del 2011 da me firmata quando ero assessore per la Funzione pubblica, testo che contiene disposizioni per la semplificazione e l’informatizzazione della pubblica amministrazione e per l’agevolazione delle iniziative economiche. Sarà subito costituito, inoltre, un ufficio speciale e qualificato per i fondi europei con l’obiettivo di offrire, anche agli enti locali, supporto nella stesura e nell’attuazione dei progetti, ed è un passaggio chiave per l’impiego delle risorse del Pnrr e dei programmi strutturali, che costituiscono una chance straordinaria per la riqualificazione energetica degli edifici, per potenziare le infrastrutture, per la digitalizzazione, per la transizione ecologica e molto altro ancora. La Sicilia, che in tutto avrà a disposizione circa 50 miliardi nei prossimi anni, non può permettersi il minimo spreco”.
L’ambiente
Caterina Chinnici si è poi soffermata sulla vocazione alla sostenibilità ambientale che caratterizza il programma di governo proposto agli elettori, anche nelle politiche di governo del territorio. “Vogliamo valorizzare la normativa regionale vigente – ha sottolineato – promuovendo la rigenerazione degli ambiti urbani degradati e il recupero del costruito già esistente, minimizzando il consumo di suolo. Daremo inoltre attuazione al certificato verde, uno strumento innovativo privo finora di decreto attuativo, che consente di abbinare la realizzazione di determinate nuove costruzioni alla contestuale demolizione di edifici degradati, con recupero dello spazio per fini di utilità collettiva”.
Imprese edili non pagate dalla Regione
All’incontro era presente anche il parlamentare regionale uscente del Pd, Antonello Cracolici, che ha rilanciato il problema dei ritardi della Regione nei pagamenti alle imprese: “La Regione impiega sino a due anni per pagare una fattura che per legge dovrebbe pagare in 30 giorni – ha detto – ed è inaccettabile che governo ed amministrazione regionale non muovano un dito, in questo modo diventano responsabili del fallimento di centinaia di imprese. Questo avviene soprattutto per il mancato riaccertamento dei residui, le imprese hanno diritto alla certezza dei pagamenti, ogni fattura emessa deve essere liquidata nei termini previsti dalla legge. Serve un cambiamento radicale nel governo e nei metodi”.
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