E alla fine è arrivata la confermata: Caterina Chinnici passa a Forza Italia. E via alle polemiche, che saranno inevitabili. Lo scrive il “Corriere della Sera”, che intervista l’ex candidata (storia di pochi mesi fa) del Pd alle elezioni regionali come Governatore.
Il suo addio dopo quasi due legislature al gruppo dei Socialisti e democratici europei colpisce. Figlia di Rocco, che diede vita al pool Antimafia e fu ucciso da Cosa Nostra nell’83, è un simbolo della lotta alla criminalità organizzata. Lei sa che ferita rappresenta per il Pd e ripete: “Io ero una indipendente, lo sono e lo sarò sempre e così ho deciso di aderire al Ppe, nella delegazione di Forza Italia”.
Il disagio della Chinnici
“In questo ultimo periodo ma in generale nel corso di questa legislatura, che ha visto cambiare profondamente il Parlamento, mi sono sentita sempre più a disagio – dice la Chinnici nell’intervista -. Mi sono spesso trovata a condividere il mio lavoro e impegno con i colleghi del Ppe, con cui ho anche ottimi rapporti personali, che non con quelli del mio gruppo. Io sono un tecnico, non un politico, ho sempre lavorato e molto su temi giuridici, sulla sicurezza. E su queste tematiche, ultimamente, mi sentivo molto sola. Non sempre ho avuto il necessario sostegno. Poi è vero che aspetti che riguardano l’etica, la religione, il rapporto con pontefici come Wojtyla, poi Benedetto XVI e oggi Francesco, contano”.
Il rapporto con la Schlein: “Troppo di sinistra”
La Chinnici nell’intervista ha poi parlato della nuova leader del Pd, Elly Schlein: “Conosco Elly da tanto, ne apprezzo l’autenticità dell’impegno – ha detto . Ma su alcuni temi abbiamo visioni diverse, e inoltre il gruppo dei Socialisti e democratici nel tempo si è spostato sempre più a sinistra. Troppo, per me. Sono posizioni che mi mettono in difficoltà. Quando si parla di diritti delle coppie che vengono prima di quelli dei bambini, pur essendo io molto aperta, non posso condividere”.
Il passaggio a Forza Italia
Fondamentale per il passaggio a Fi il rapporto col ministro degli Esteri Tajani: “Con lui ci conosciamo e stimiamo reciprocamente dal 2014. La nostra collaborazione è andata via via consolidandosi nel momento in cui è diventato presidente del Parlamento europeo. È stato sempre un rapporto di grande collaborazione, molto positivo e sì, ultimamente ci siamo parlati. Sono stati importanti i contatti sia con lui sia con la mia amica Rita Dalla Chiesa”.
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