Cateno De Luca si dice pronto a “portare i rifiuti sotto Palazzo Orleans” e chiede al neo governatore Renato Schifani “dove sono finiti i 45 milioni di euro da destinare ai Comuni dell’isola”.
“In Sicilia siamo di fronte al disastro rifiuti”, dice il deputato di “Sicilia Vera” Cateno De Luca in conferenza stampa a Palazzo dei Normanni, assieme agli eletti all’Ars della lista ‘De Luca sindaco di Sicilia’ per l’iniziativa ‘Munnizzaday’. “Un disastro generato dalla giunta Musumeci e oggi vogliamo già mettere in evidenza a Renato Schifani quella che è una emergenza della quale si deve occupare immediatamente perché noi oggi rappresentiamo quelle che sono le istanze di tutti i sindaci che si trovano a dover affrontare un aumento del costo dello smaltimento dei rifiuti che è aumentato del 400% a causa delle omissioni della giunta Musumeci”.
“Musumeci, con delibera di giunta del 31 di marzo del 2021 aveva destinato 45 milioni di euro per i comuni proprio per affrontare l’aumento dello smaltimento causato dallo stesso governo. Di questi 45 milioni di euro non si ha traccia. Chiediamo a Schifani dove sono andati a finire questi 45 milioni di euro e quale soluzione intendente adottare per poter consentire ai comuni di chiudere i bilanci. Diversamente, saremo costretti a organizzare una manifestazione dove porteremo i rifiuti a Palazzo d’Orléans”
“Certe emergenze non possono aspettare i riti della politica, cioè che si formi un governo con una procedura balorda che ha stabilito che la giunta entra in carica solo dopo avere prestato giuramento davanti al Parlamento – ha detto De Luca – Chi ha scritto questa norma è un cretino, non si rende conto di cosa significhi amministrare. In questo momento non c’è un presidente della Regione, c’è un monarca. Se va bene il Parlamento si insedierà tra il 10 e 15 novembre, questa è una delle norme che modificheremo”.
De Luca ha mostrato alcune video-interviste dell’ex governatore Musumeci del 2018 e del 2019 in cui garantiva il superamento dell’emergenza spazzatura in sei mesi grazie all’approvazione del piano rifiuti e il no ai termovalorizzatori annunciati dal governo nazionale. “A marzo del 2002 – ha affermato De Luca – cambia idea e parla di due termoutilizzatori. Intanto le opere per le infrastrutture non sono mai partite, tranne qualcosa a Ragusa. In questo momento i nostri rifiuti finiscono all’estero in Romania e in altri Paesi, con un aumento del 400%”.