“La donna siciliana è fimmina potentissima”, parola di Catena Fiorello. La scrittrice non ha tradito la sua consueta sagacia parlando della tempra delle donne e degli uomini siciliani, a margine del Premio DonnAttiva, promosso dall’omonima associazione, presieduta dalla giornalista Ina Modica. La manifestazione, giunta alla dodicesima edizione, di solito si svolge in occasione della Festa della Donna. A causa dell’emergenza Covid19 ha avuto luogo, ieri, a Villa Malfitano.
Catena Fiorello ha ricevuto il riconoscimento dalle mani del vicepresidente della Regione Gaetano Armao. L’archeologa Enza Cilia ne ha letto le motivazioni, definendola “luminosa essenza di sicilianità; essere siciliano di scoglio e di mare aperto”.
“La donna siciliana – ha detto Catena, continuando la sua disamina antropologica – è virago, l’uomo è vittima di questa virago. Sciascia è stato frainteso, ingiustamente accusato di misoginia, invece ha osservato con acutezza il mondo femminile: la donna siciliana è dominante nel bene e nel male. Il siciliano è un autoironico e critico, sembra accettare il fato ma combatte contro i suoi demoni. Il filo conduttore che guida la mia narrativa è l’amore per la nostra terra, capace di ispirare tutto perché tutto è accaduto in lei”.
La scrittrice ha anche parlato del suo film “Picciriddra”, del regista Paolo Licata, uscito il cinque marzo, alla vigilia del lockdown, una sfortunata coincidenza che non ha fermato l’entusiasmo. “E’ di ieri – ha annunciato – la notizia che il distributore di Los Angeles ha venduto la pellicola negli Usa e nell’America Latina. L’80 per cento del film è stato fatto dalla nostra terra, la mia famiglia tenta di restituirle quello che ha ricevuto, cioè tutto”.
E poi c’è l’ultimo libro, quasi un casus linguistico “Cinque donne e un arancino”, l’autrice risolve a suo modo, con la sua consueta ironia: “Basta aggiungere un apostrofo e tutto si aggiusta. Attraverso l’arte culinaria si snoda la storia delle cinque protagoniste ad ognuna delle quali è dedicato un capitolo che ha per titolo un piatto tipico siciliano”.
Un successo la manifestazione cui hanno partecipato, fra gli altri, l’assessore alla Pubblica Istruzione Roberto Lagalla, l’assessore all’Identità siciliana Alberto Samonà, l’arcivescovo di Monreale Michele Pennisi, il sindaco di Monreale Alberto Arcidiacono, il presidente del Consiglio comunale di Monreale Marco Intravaia, il sindaco di Bagheria Filippo Tripoli, il sindaco di Ventimiglia Antonio Rini, tutti chiamati a premiare le donne, ma da quest’anno anche gli uomini, scelti per ricevere il premio: artisti, giornalisti, dirigenti regionali, imprenditori, professionisti. Fra il pubblico pure la protagonista del film “Picciridda”, la palermitana Marta Castiglia.
La serata si è conclusa con un’esibizione del soprano Claudia Ceraulo che ha intonato “Caro mio ben”.
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