A Catania e Palermo l’inflazione galoppa e i prezzi lievitano all’impazzata come mai era accaduto nell’ultimo ventennio. Secondo i dati Istat alla cittadina etnea spetta in assoluto il record nazionale, a braccetto con Bolzano, per quanto concerne l’inflazione del mese di agosto appena trascorso. Si è arrivati al 10,5 per cento di aumenti, che tradotto in soldoni vuol dire un rincaro medio annuo per famiglia di 2.085 euro. Meglio di Catania nessuno, l’ha solo equiparata Bolzano che ha fatto segnare la stessa inflazione del 10,5.
A Palermo altra mazzata
L’altra mazzata invece riguarda Palermo che sostanzialmente è sulla stessa lunghezza d’onda di Catania. Ed infatti il capoluogo siciliano è al secondo posto per inflazione del mese di agosto raggiungendo il 10,4 per cento di aumenti medi sui prezzi. E anche qui il tutto di traduce in un aumento di 2.065 euro per famiglia all’anno.
Le altre città care
L’Istat ha reso noti i dati dell’inflazione di agosto delle regioni e dei capoluoghi di regione e comuni con più di 150 mila abitanti, in base ai quali l’Unione Nazionale Consumatori ha stilato la classifica delle città e delle regioni più care d’Italia, in termini di aumento del costo della vita. Al terzo posto, dopo quindi Catania e Palermo, troviamo Trento dove il rialzo dei prezzi arriva al 10,2% e determina un incremento di spesa pari a 2.669 euro per una famiglia media. Sul gradino più basso del podio Bologna, prima per il centro Italia, dove il +9,5% genera una spesa supplementare pari a 2.370 euro annui per una famiglia tipo.
Il rovescio della medaglia
La città più virtuosa è Campobasso, con un’inflazione del 7,5% e una spesa aggiuntiva per una famiglia tipo pari a “solo” 1.373 euro. Segue Catanzaro (+7,5%, +1401 euro) e Reggio Calabria (+7,6%, +1419 euro).
Le regioni, Sicilia al secondo posto per inflazione
Per inflazione, andando a dare uno sguardo alle regioni, la Sicilia si piazza al secondo posto con la sua media del 10 per cento. Davanti, con un’inflazione annua a +10,2 per cento, c’è soltanto il Trentino che registra a famiglia un aggravio medio pari a 2.650 euro su base annua. Dopo la Sicilia segue il Veneto, dove la crescita dei prezzi del 9% implica un’impennata del costo della vita pari a 2.060 euro, ed ancora l’Umbria, +9,1%, con un rincaro annuo di 2.056 euro. La regione più risparmiosa è il Molise, +7,5%, pari a 1.373 euro, seguita dalla Puglia (+8,6%, +1.392 euro). Medaglia di Bronzo per la Calabria (+8,1%, +1.482 euro).
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