Come vivevano le suore di clausura?
Come trascorrevano le loro giornate e come percepivano il mondo esterno?
Quesiti che rimandano a una Palermo antica e velata , raccontata da Initinere di Serena Gebbia Event Planner e Giovanna Gebbia nell’ambito della rassegna “Sere d’Estate 2018 Ripercorrendo”.
L’iniziativa, dal titolo “Castighi, virtù e retroscena nascosti della clausura monacale” si terrà sabato 8 settembre a partire dalle 20:30: un itinerario facile e avvincente che partirà da Villa Bonanno in via Vittorio Emanuele e si concluderà alle 22:30 in piazza Bologni.
Tra luci e ombre, il percorso si snoderà lungo il centro storico fino a raggiungere il monastero e la Chiesa di Santa Caterina, narrando le storie dei luoghi dove si svolgeva la vita monastica tra riti, tradizioni, regole e precetti ma anche curiosità e aneddoti che in molti casi svelano i segreti che si consumavano dietro le grate dei conventi e dentro le celle minuscole dove spesso le donne arrivavano contro la loro volontà, spose di Cristo per imposizione, come avveniva presso le famiglie nobili dove le ragazze non destinate al matrimonio finivano nella chiusura della clausura.
Una vita difficile, tra privazioni e castità, dove non mancavano tuttavia vezzi e vizi che lasciavano trapelare gli obblighi e le costrizioni ai quali le monache, desiderose di una vita che non avrebbero mai più potuto sperimentare, erano sottoposte.
Una tipica espressione della durezza della vita monastica, regolata da riti e rinunce, era rappresentata dai castighi corporali che alleviavano, secondo convinzioni radicate, le sofferenze della carne e dello spirito.
Le comunità monacali erano però anche contesti di prosperità gastronomica con la produzione delle “piatte” , ovvero le preparazioni di piatti detti appunto “conventuali” ambiti dalle caste più ricche e realizzati con ricettari esclusivi, spesso segreti ma dei quali ancora oggi rimangono testimonianze precise.
I partecipanti ammireranno inoltre il tesoro d’arte che arricchisce la Chiesa dall’alto dei matronei che si affacciavano sulle fastose navate, arrivando fino ai tetti dai quali sarà possibile godere della vista panoramica illuminata dalle luci serali che rendono splendente la città, narrandone le leggende e i misteri.
A conclusione dell’itinerario, sarà offerta una degustazione che richiama quella tradizione gastronomica che rappresentava uno dei motivi dell’orgoglio conventuale, piccoli peccati di gola che le monache si concedevano durante le feste e che ancora è possibile assaggiare.
L’organizzazione consiglia il parcheggio delle auto nella zona di piazza Indipendenza.
Per informazioni e prenotazioni è possibile contattare il numero 393.6655232 oppure inviare una mail a initinere@libero.it o gebbiaserena@gmail.com.
Per ragioni logistiche, la prenotazione è obbligatoria entro la sera antecedente l’evento.