- Cassa integrazione, circa dieci milioni di euro nei conti correnti degli artigiani
- Partiti 25 mila bonifici, pagamenti certi fino a marzo 2021
- I soldi sui conti tra lunedì e martedì
- La Crias riconosciuta dall’Anac, fondo da 40 milioni
Nella mattinata di ieri, 28 maggio, sui conti del Fondo di Solidarietà Bilaterale per l’Artigianato a livello nazionale sono state accreditate le risorse finanziarie per pagare la cassa integrazione. Si tratta di 337,5 milioni di euro di cui 10 milioni destinati alla Sicilia. Soldi necessari per dare seguito ai pagamenti di gennaio, febbraio, marzo e una piccola parte di aprile 2021 per le rendicontazioni delle 12 settimane che fanno capo ancora alla legge di bilancio, decreto 178.
Sono 25 mila le aziende da ristorare
L’Ebas Sicilia, l’ente bilaterale dell’artigianato che gestisce Fsba, il fondo istituito da Cna, Confartigianato, Casartigiani, Claai e Cgil, Cisl e Uil, ha già provveduto nelle scorse ore a effettuare le autorizzazioni per i 25 mila bonifici. Una mole di lavoro enorme per gli uffici che annunciano con soddisfazione di avere dato mandato immediatamente per i pagamenti.
I soldi nei conti da lunedì
“Tra lunedì e martedì gli artigiani e i dipendenti delle imprese artigiane dovrebbero trovare i soldi sui propri conti correnti – spiegano da Ebas Sicilia –. Eravamo pronti da tempo ma aspettavamo che materialmente le somme venissero trasferite nelle casse di Fsba. Sappiamo quanto i soldi delle casse integrazioni siano attesi dai nostri artigiani e siamo soddisfatti di essere riusciti oggi stesso a far partire i bonifici”.
Al via oltre 40 milioni di finanziamenti per le imprese artigiane
Intanto la Crias, Cassa regionale per il credito alle imprese artigiane, come soggetto in house della Regione Siciliana, è stata riconosciuta dall’Anac, Autorità nazionale anticorruzione e iscritta nell’elenco delle società in house providing come ha fatto sapere l’assessore regionale alle Attività produttive Mimmo Turano. “Ringrazio l’Autorità nazionale anticorruzione – dice – per la solerzia mostrata nell’iter di riconoscimento della Crias, che giunge in un frangente così delicato per il modo artigiano. Si tratta di un passaggio fondamentale che abbiamo raggiunto grazie al gioco di squadra con la struttura della Crias e del Dipartimento Attività produttive e che consentirà alla Regione di dare alle imprese artigiane siciliane quella boccata d’ossigeno vitale per ripartire ed evitare il fallimento”.
Il fondo attivato grazie a fondi europei
Grazie al riconoscimento dell’Anac, la Crias potrà attivare il fondo ripresa artigiani a valere su Po-Fesr che ha una dotazione finanziaria di 40 milioni e che è destinato a sostenere la ripresa del tessuto imprenditoriale artigiano siciliano in difficoltà a causa della pandemia. Il fondo consentirà di erogare finanziamenti a tasso agevolato, pari all’80% degli investimenti ammissibili e contributi a fondo perduto nel limite del 20% del finanziamento concesso, fino a un massimo di 5mila euro. Verranno anche erogati contributi a fondo perduto, nel limite massimo di 2mila euro, per il rimborso del 100% delle spese sostenute per commissioni e interessi derivanti dalla concessione dei finanziamenti ai sensi del Dl Sostegni bis. Oltre ai fondi europei che la Crias erogherà con apposito bando, si aggiungono anche i fondi ex Artigiancassa che dallo Stato sono passati alla Regione Siciliana.
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