Il primario del pronto soccorso rimosso, la capo sala e il direttore sanitario sotto procedimento disciplinare. E poi tanti sospetti. Che alimentano la reazione di Palazzo d’Orleans e dell’assessorato alla Sanità e spingono a una verifica a tappeto in tutte le 56 aree di emergenza degli ospedali siciliani. Il day after del caso nato dalla frattura curata con un cartone è un’onda d’urto che da Patti rischia di investire molti alti atri presidi nell’Isola.

L’ira di Schifani

Come ricostruisce un articolo sul Giornale di Sicilia a firma di Giacinto Pipitone, a metà mattina del primo sabato di agosto l’ufficio stampa del presidente della Regione, Renato Schifani, ha diffuso una nota con cui annuncia i primi provvedimenti per il caso di malasanità a Patti. Il testo informa che la responsabile facente funzioni del pronto soccorso è stata sollevata dall’incarico. Anche perché “le era stato conferito nel 2021 con modalità non conformi alla vigente normativa contrattuale di categoria”.

La Asp di Messina ha anche sottoposto a procedimento disciplinare il direttore sanitario dell’ospedale, Giovanni Merlo: “Per mancata vigilanza in ordine alle procedure di approvvigionamento” e la capo sala “per mancata gestione dei magazzini farmaceutici di reparto e conseguente mancato approvvigionamento dei dispositivi medici”.

Una forma di protesta?

Palazzo d’Orleans ha informato di essere stato avvisato dalla Asp del fatto che “gli immobilizzatori monouso sono stati già consegnati e l’episodio è ascrivibile a una precisa scelta professionale del medico che ha assistito l’utente, con modalità che sono sembrate del tutto inappropriate”. E ciò alimenta il sospetto che dietro il maldestro intervento operato a Patti nei confronti del paziente con la gamba fratturata ci sia stata una sorta di forma estrema di protesta da parte dei medici. Sarà l’ispezione a verificarlo, come Schifani ha ribadito ieri.

Ispezioni a tappeto

In ogni caso il timore alla Regione è che casi simili possano verificarsi ancora. E per questo motivo il presidente ha chiesto all’assessorato alla Sanità di avviare una operazione a tappeto che punti a prevenire problemi simili. Il dirigente della Pianificazione Strategica, Salvatore Iacolino, ha quindi creato una commissione di esperti che passerà ai raggi X tutti i 56 pronto soccorso che si trovano negli ospedali siciliani.

Dovranno verificare i tempi di attesa e l’appropriatezza delle procedure (se, per esempio, il pronto soccorso viene utilizzato per scavalcare liste d’attesa) e delle prestazioni. E ancora, gli ispettori dovranno verificare la presenza e la funzionalità delle attrezzature, la eventuale carenza di organico, l’efficienza del triage e la sua connessione con altri ospedali in cui dirottare i pazienti che non possono essere curati sul posto.

 

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