Si apre il caso su un paio di note di servizio di Rap relative alla timbratura dei badge da parte dei dipendenti. A sole ventiquattro ore di distanza dall’emanazione di una nota con la quale l’azienda ricordava a tutti i lavoratori di dovere timbrare il cartellino all’entrata e all’uscita dai turni di lavoro, si è registrata la sospensione della validità dell’atto fino al 24 ottobre. “Una notizia che mi ha lasciato sgomento”, ha commentato il sindacalista della Cgil Riccardo Acquado a proposito della comunicazione pervenuta oggi. Decisione che, secondo quanto si apprende da fonti Rap, sarebbe dovuta alla mancanza di badge funzionanti di numerosi dipendenti. Fatto sul quale l’azienda si sta attivando per sostituire i dispositivi mancanti e procedere così all’autenticazione elettronica.
Scoppia il caso sulla timbratura dei badge alla Rap
Ad aprire il caso è una nota di servizio emanata il 17 ottobre dal Capo Area Massimo Collesano e dal presidente Giuseppe Todaro. Documento nel quale i vertici di Rap ritengono opportuno “reiterare i contenuti di precedenti ordini di servizio e ribadire l’obbligo per tutto il personale aziendale, a qualsiasi servizio e turno di lavoro assegnato, di registrare la presenza al lavoro attraverso l’utilizzo del badge personale, sia ad inizio che a fine servizio”. E, a tal proposito, l’azienda ritiene che “non debba più essere consentito agli uffici preposti di effettuare immissioni manuali delle timbrature”. Ciò a causa delle “ultime notizie apparse sui giornali che hanno riguardato dipendenti Rap“. Motivo per il quale la società ribadisce che il badge rappresenta un documento personale e che non può essere ceduto, neppure, a tempo ad altre persone. “Il mancato rispetto delle disposizioni di servizio impartite – ha scritto l’azienda – comporta l’avvio di procedimenti disciplinari per il dipendente e la culpa in vigilando per coloro i quali risultano deputati a darvi attuazione. Ed inoltre “il mancato rispetto delle regole dettata dalla presente disposizione, porterà all’addebito economico della giornata di lavoro (anche in presenza di una sola timbratura”.
Disposizioni di buon senso ma che, dopo solo ventiquattro ore, hanno subito una parziale battuta d’arresto. In una nota del 18 ottobre infatti, il presidente di Rap Giuseppe Todaro dispone che “l’ordine di servizio del 17 ottobre venga temporaneamente sospeso fino al 24 ottobre al fine di consentire all’azienda di porre in campo le migliori strategie organizzative a garanzia dell’effettuazione dei servizi di igiene ambientale”. Fatto che ha lasciato spiazzati alcuni dipendenti dell’azienda Rap. A spiegare la decisione è lo stesso Giuseppe Todaro che, intervenuto ai nostri microfoni, ha voluto spegnere sul nascere le polemiche. “Non c’è un ritiro dell’ordine di servizio. Ci siamo accorti che alcuni dipendenti non hanno il badge, perchè si era guastato o comunque smagnetizzato. Ci siamo presi qualche giorno per rifare nuovamente quelli che mancavano“. Un numero di dipendenti che appare più elevato del previsto. “Sembravano pochi dipendenti, invece erano molti di più di quelli ipotizzati. Ci stiamo attrezzando per farli nuovi. Abbiamo chiesto ai vari settori di mandarci la comunicazione. Ci vorrà qualche giorno”.
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