Aumentano i casi di presunta malasanità negli ospedali siciliani. A supporto delle potenziali vittime, nasce il Comfam, comitato Familiari e Amici delle vittime volto a offrire supporto ai parenti delle persone decedute presso l’ospedale Villa Sofia-Cervello di Palermo.  Dopo il decesso di Giuseppe Barbaro ricoverato presso l’ospedale di “Villa Sofia – Cervello” (l’uomo scomparso dopo circa 17 giorni in attesa di essere operato per una frattura) e le conseguenti dimissioni del direttore generale dell’Azienda, Roberto Colletti e il direttore sanitario Aroldo Gabriele Rizzo, l’attenzione mediatica è attualmente raccolta attorno al nosocomio palermitano. Il Comfam si propone di partecipare attivamente al dibattito pubblico su questioni di malasanità, avanzando proposte per migliorare gli eventuali disservizi.

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Nasce il comitato COMFAM

Il presidente del comitato, Vincenzo Palazzolo, anche lui coinvolto in passato in un caso simile, sottolinea che il comitato non è legato a nessuna parte politica e non intende ampliare la polemica al sistema sanitario regionale o nazionale. “L’attenzione del Comitato è circoscritta al nosocomio indicato nell’intestazione – dichiara Palazzolo – non siamo emanazione di nessuna parte politica e non siamo interessati ad allargare la polemica al sistema sanitario regionale o nazionale ritenendo che ci sono organismi ben più titolati a fare ciò. Siamo tutti volontari e non gestiamo nessun tipo di risorsa economica”.

“Villa Sofia – Cervello in fondo alla classifica. Ecco i nostri rimedi”

“Partiamo da un dato di fatto: “l’azienda ospedaliera “Ospedali riuniti Villa Sofia-Cervello” é da alcuni anni in fondo alla classifica per la qualità dei servizi offerti agli utenti – continua Palazzolo – non é una nostra affermazione ma un dato ufficiale. In questi ultimi giorni non c’è una rubrica televisiva, un giornale o una testata online che non abbia trattato l’argomento. La narrazione mediatica si può così sintetizzare: sia i medici che il personale infermieristico sono tutti bravi ma sono pochi, stressati dai pesanti carichi di lavoro, sottopagati e talvolta insultati se non malmenati da pazienti e/o familiari irrispettosi e violenti”.

In risposta ad una comprovata situazione complessa, il comitato Comfam ha voluto proporre alcune possibili soluzioni: “I rimedi proposti sono: aumento dell’organico, diminuzione del carico individuale  di lavoro, aumento delle retribuzioni, fortificazione dell’ospedale, installazione di numerose telecamere rivolte all’esterno per individuare con prove inoppugnabili i facinorosi e aumento delle pene per i rei. In questo contesto, noi che abbiamo pagato il prezzo più alto, per la(presunta) inefficienza di questa struttura, ci facciamo avanti con lo scopo  di prendere parte al dibattito per dare un piccolo contributo, avanzando qualche ipotesi di soluzione”.

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