Il Comune di Palermo emette le ordinanze ma le case pericolanti restano lì, senza alcun intervento di sicurezza. Ed è un cane che si morde la coda: i provvedimenti amministrativi si susseguono ma i rischi restano tali e quali. E mentre la burocrazia fa la sua parte sulla testa dei Palermitani e dei turisti restano dei pericoli non indifferenti. Le case pericolanti non vengono messe in sicurezza ed il rischio dei crolli è praticamente quotidiano.
Le due diffide
In questi giorni, ad esempio, gli uffici comunali del servizio edilizia pubblica sono tornati alla carica. In due immobili, che già in precedenza erano state identificati come case pericolanti, è scattata la diffida per i proprietari. Su tratta di una palazzina in via Enzo ed Elvira Sellerio, ed un’altra in largo Felice Giarrusso. Per i proprietari è scattata l’ordinanza di immediata messa in sicurezza e ripristino. Ma hanno ignorato il primo provvedimento e con ogni probabilità rifaranno lo stesso.
In via Sellerio
Qui il problema riguarda i balconi ubicati al piano primo prospicienti i due fronti di via Sellerio e via Turrisi Colonna, in zona Politeama. Persistono ancora lesioni e macchie di umidità. Analoga condizione di degrado persiste nella struttura vicina, estensione del terrazzo di pertinenza dell’unità immobiliare dell’ottavo piano su via Turrisi Colonna.
Largo Giarrusso
In Largo Giarrusso, in zona Zisa, sono stati rilevati vari punti critici in un’altra palazzina. Al primo ed al piano terzo, sia sul fronte di Largo Giarrusso che in via Maniace, ci sono evidenti condizioni di degrado. A distanza di quasi un anno dal primo sopralluogo dei tecnici comunali non è stato fatto nulla dai proprietari. “Sono ancora presenti lesioni, ammaloramenti e macchie di umidità” si legge nella relazione degli uffici comunali.
Ampie sacche di degrado
Il centro storico di Palermo ha ancora ampie sacche di degrado evidenti nell’edilizia privata. Tantissime le case pericolanti che hanno presentato problemi strutturali. O bisognose anche di semplici interventi manutentivi per evitare che i calcinacci possano cadere giù e provocare danni a cose o persone. Il sindaco Roberto Lagalla è dovuto intervenire decine e decine di volte con una serie di ordinanze per intimare ai proprietari delle case a rischio la messa in sicurezza.
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