Vaiolo delle scimmie, l’attenzione deve essere alta ma niente panico. A Talk Sicilia, Antonio Cascio, il primario del reparto di malattie infettive del Policlinico di Palermo, fa il punto sulla “nuova” malattia finita sulle prime pagine dei giornali. Il rischio di una nuova pandemia? Ecco cosa pensa il professore Cascio: “E’ una malattia che è già conosciuta da un bel pò di tempo. Fondamentalmente era ristretta in alcune zone dell’Africa. Al di fuori di quelle zone, di fatto non si vedeva mai. La malattia fondamentalmente era trasmessa attraverso il contatto con animali portatori del virus. Si chiama Monkey pox perchè per la prima volta è stata trovata nella scimmia. Però gli animali maggiormente coinvolti sono i roditori”.
Resta da chiedersi del perchè di questa grande attenzione mediatica. Cascio spiega cosa è successo. “la novità sta nel fatto che all’inizio di quest’anno abbiamo assistito a un enorme numero di casi ed a ottobre ha coinvolto tanti Paesi europei e americani. La malattia ha coinvolto fondamentalmente persone che hanno avuto rapporti sessuali con altri uomini, diciamo quasi esclusivamente. E’ una malattia che si è trasformata diventa leggermente ed ora diversa da quella che già si conosceva.
Gli scienziati hanno anche individuato il percorso che ha portato il vaiolo delle scimmie in Europa. “l focolaio più importante è stata un’isola della Spagna, dove ci sarebbero stati molti raduni in cui tanti ragazzi avrebbero fatto sesso con altri ragazzi. E’ accaduto nei raduni frequentati da persone provenienti da tutto il mondo. Poi da lì, i soggetti sono tornati nelle loro città di origine. Quindi, fondamentalmente sembrerebbe che questo sia stato un focolaio molto, molto importante. Il fatto nuovo consiste nella modalità di trasmissione, legata ai rapporti sessuali”.
“Non possiamo dire che sia una malattia grave- continua Cascio – e il vaiolo delle scimmie è una malattia molto meno grave rispetto al vaiolo. Questa epidemia coinvolge tante persone che spesso sono asintomatiche. Alcune si sono infettate senza essersene accorte e quindi senza presentare nessuna lesione. Quindi una persona che dovesse avere la malattia ed essere asintomatica, se ha rapporti sessuali con altre persone, può trasmettere questa malattia. Questa malattia la si trasmette sia con i rapporti sessuali ma anche con i contatti molto stretti o di fatto. Anche persone che hanno indossato un preservativo correttamente si sono infettate. Quindi l’attenzione dev’essere alta”.